. Iconologia, overo Descrittione di diverse imagini cauate dall'antichità, & di propria inuentione, . di Tito, fi vede vna Donna con vn timone^& globo, comein vna di Floriano cpl globo,& con vnhafta. Trouidenya VNA Dònna, che alza ambe le braccia verfo il cielo, & fi riuolge quafi conie mani giunte verib vna ftella, con lettere, Trouidcuia Dcmtm;la quale è di Elio Pertinace, come racconta lEriezo. Fragfiiuominiiplebei ; la prouidenza, perche imaiediatamSte^daDio,il quale q datóre di tutta i beni * & conofeàtore di tutte le cofe, fecondo ildetto dellApoftolo, Onwis fufficientia noHta ex


. Iconologia, overo Descrittione di diverse imagini cauate dall'antichità, & di propria inuentione, . di Tito, fi vede vna Donna con vn timone^& globo, comein vna di Floriano cpl globo,& con vnhafta. Trouidenya VNA Dònna, che alza ambe le braccia verfo il cielo, & fi riuolge quafi conie mani giunte verib vna ftella, con lettere, Trouidcuia Dcmtm;la quale è di Elio Pertinace, come racconta lEriezo. Fragfiiuominiiplebei ; la prouidenza, perche imaiediatamSte^daDio,il quale q datóre di tutta i beni * & conofeàtore di tutte le cofe, fecondo ildetto dellApoftolo, Onwis fufficientia noHta ex Deotfl ; &j non ci proaeéeo-do eflb delle cofe neceffkrie, poco, ò nulla vale la prouidenza noftraiche ècome la Volontà deteneri fanciullini trafportata dal defìderio di caminaxe,che pceffcó cade j fé la forza della nutrice non le foftenta. Promden^a,-- 1q3 voàe mìlìt Medagliai Balbino, yna Donna>che con k £nt&r* ma- 41* ICONOLOGIA no tiene m Comodi diuitia. Se nella dcftra vna claua » col Mondo toic*di, con lettere che dicono TromdentU Beorum, er S. DONNA, con due feccie limile d Giano, & che fi /pecchi, tenendovn Serpe auolto ad vn due Facete (igni ficano, che la prudenza è vna cognitìone vera,& certa,la quale ordina ciò che fi deuc tare, & aafee dalla confideratione dellecofe paffete, & delle future infieme. Leccellenza di quefta virtù, è tanto importante, che per cfla fi ram*mentano le cofe paria te, fi ordinano le prefcnti,& fi preuedono le future ;on<ie lhuomo, che nè fenza, non sì raquiftare quello chehà perduto j noconferuarc quello che poflìede, ne cercare quello che afpetta. Lo fpeccJuarfi* fignifica la cogaitione di se mede fimo, non potendo al* cuno in CESARE RIPA. 417 cuno regolare le Tue attioni, fé i prOprij diretti non conofcc . Il Serpe quando e combattuto, oppone tutto il corpo alle percoflfe, ar-mandoci la tefta con molti giri,& ci dà ad intendere, che per la virtù, cheè quafi il noflro capo, & la noftra per


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