. La patria; geografia dell' Italia. Cenni storici, costumi, topografia, prodotti, industria, commercio, mari, fiumi, laghi, canali, strade, ponti, strade ferrate, porti, monumenti, dati statistici; popolazione, istruzione, bilanci provinciali e comunali, istituti di beneficenza, edifizi pubblici, ecc., no state trovate da Guido dArezzo e che più tardi,nel secolo XIV, erano state insegnate da un frate Bartolomeo e da altri, formandoun forte nucleo, tanto che Nicolò V, pontefice, in una lettera diretta al cardinale Bes-sarione da Fabriano, in data del 25 luglio 1450, aveva stabilito che n


. La patria; geografia dell' Italia. Cenni storici, costumi, topografia, prodotti, industria, commercio, mari, fiumi, laghi, canali, strade, ponti, strade ferrate, porti, monumenti, dati statistici; popolazione, istruzione, bilanci provinciali e comunali, istituti di beneficenza, edifizi pubblici, ecc., no state trovate da Guido dArezzo e che più tardi,nel secolo XIV, erano state insegnate da un frate Bartolomeo e da altri, formandoun forte nucleo, tanto che Nicolò V, pontefice, in una lettera diretta al cardinale Bes-sarione da Fabriano, in data del 25 luglio 1450, aveva stabilito che nelle materienuove da insegnarsi nello Studio vi fosse anche « una lettura di musica ». La volontàdi quel pontefice, per altre circostanze, non ebbe seguito ; ma il fatto della sua pro-posta però non cessa davere un grande valore nella storia dellarte bolognese. E piùsi procede nei tempi, durante tutto il secolo XVI, più si raffina e si sviluppa il gustomusicale nella città ed i trattenimenti musicali diventano una necessità di primordinepei Bolognesi durante il secolo XVII ed il XVIII. Non ci sono in questo periodo inItalia che Roma e Napoli che possano competere, come centri musicali, con ognuno di questi centri aveva una caratteristica propria: a Napoli si sviluppava Bolosna 149. Fig. 61. — Bologna : Palazzo Malvezzi-Medici (da fotografia Alinari). sopratutto il melodramma; a Roma, nelle insuperabili cantorie vaticane e lateranensi,si serbavano pure le tradizioni sublimi dellarte palestriniana; a Bologna si creavanogli esecutori più raffinati delle produzioni teatrali, i virtuosi e le virtuose di cantoe gli strumentisti più ricercati. Dalla metà del secolo XVII alla metà del XVIII giiartisti bolognesi calcanti le scene sono una pleiade; i libri e le memorie contempo-ranee ne parlano talvolta come di un fenomeno; e quando Benedetto Marcello scrivela sua famosa satira: Il teatro alla moda ossia Metodo sicuro e facile per ben comporreed eseguire lopera


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