. Apologia in difesa del Cavaliere Conte Sertorio Orsato contra le censure dell'autore del Museo Veronese . alla fomma delle altre lodi, col- ( LXXII ) colle quali i primi lumi della Repubblica La-pidaria hanno in ogni tempo onorevolmentecommendato Y Orfato, li debba pur aggiugne-re la prefente Cenfura . Toccava però air Au-tore della Storia Letteraria d Italia ( s Egli èpur quel valente Critico che fi millanta ) fic-come allaltra cenfura aggiunfe ingiufta forza,e indebito pefo , così difingannare almeno inquefta il Pubblico , e dolcemente perfuadereal Signor Marchefe Maffei di levare dal fuof
. Apologia in difesa del Cavaliere Conte Sertorio Orsato contra le censure dell'autore del Museo Veronese . alla fomma delle altre lodi, col- ( LXXII ) colle quali i primi lumi della Repubblica La-pidaria hanno in ogni tempo onorevolmentecommendato Y Orfato, li debba pur aggiugne-re la prefente Cenfura . Toccava però air Au-tore della Storia Letteraria d Italia ( s Egli èpur quel valente Critico che fi millanta ) fic-come allaltra cenfura aggiunfe ingiufta forza,e indebito pefo , così difingannare almeno inquefta il Pubblico , e dolcemente perfuadereal Signor Marchefe Maffei di levare dal fuofcritto la mal pronunziata fentenza : Arguì po-tèJl quarti per he vir il le caeteroquin doBus fcriberede Siglis pofseti mentre per detto, e teftimoniode maggiori Letterati d Europa, in niuna ma-niera conviene air Orfato , e tanto meno an-cora gli appartiene , quanto che in quefta Cen-fura pienamente li è fatto conofcere per cogni-zione , e difcernimento in tutto , e per tuttofimile al Signor Marchefe, dacché tutti, e duecon maravigliofa uniformità di penfieri la ftef-fa Lapida hanno IV. ( LXXIII )
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