. Delle imprese trattato . ; ma legédofi folamente in Ifidoro, mi da che péfare selladebbia effer riceuuta. Così dellaltre proprietà, come il dirchela Lince feorga dellvna parte del monte allaltra, ancor Lince,che mille Arinoteli fi congreghino infieme, noi daranno maiad intendere a fano intelletto. Lifleffo dico delle Pietre, per Alettone»ciò che, dir che lAlettorio portato in bocca dal Gladiatore il Pietra*fàinuitto, ripugna ad vna credibile opinione; che lAntraci- raffreni lira , e lempito de gli animi, non par cofa degna difede, quàtunque la villa delle Pietre habbia Simpatia


. Delle imprese trattato . ; ma legédofi folamente in Ifidoro, mi da che péfare selladebbia effer riceuuta. Così dellaltre proprietà, come il dirchela Lince feorga dellvna parte del monte allaltra, ancor Lince,che mille Arinoteli fi congreghino infieme, noi daranno maiad intendere a fano intelletto. Lifleffo dico delle Pietre, per Alettone»ciò che, dir che lAlettorio portato in bocca dal Gladiatore il Pietra*fàinuitto, ripugna ad vna credibile opinione; che lAntraci- raffreni lira , e lempito de gli animi, non par cofa degna difede, quàtunque la villa delle Pietre habbia Simpatia col cuo- ■ .re, per non niegar in tutto la virtù di quelle. E tutti quei cheo nellImprefe, o nello fcriuere, o nel ragionare, fondano i lo-ro penfìeri in quelli effempi naturali, che non fono efperimen-tati, o cogniti in alcun modo, e channo dell impofsibile, mipar che fabricano i loro concetti fopra larena. Ma di quantonella Terra fi feorge, nel fecondo libro shaurà nòtitia parti-colare. Che D E L LE IMPRESE. Che giudicio può farfi della bellezza dellIm-prefa. Cap. XI. ,EllImpresa (lafciando horala bellezzadi lei nella fua perfettione quandè col mottocongiunta ) è quella che riufcir può nella va-ghezza del corpo, che vnaltra volta dirò del-la bellezza della Comparatione, o dellAlle-BelleMi jS§J lÈ^^L^^ goria,ondenafceringegnofainué ^s?«sss^i^l tra tutti i corpi, di bellezza il primo luogof* cc»°Corpi concedo al Luminofb, per ciò che oltre alla nobiltà che quegliluminofi. splendori ritengono ; danno vaghezza allocchio, & vna con-tinouata ricchezza al luogo oue dourà collocarli. E come ditutto il corpo dellVniuerfo, occhi leggiadrifsimi fono il Sole,Sole. la Luna, le Stelle, così ad ogni altro corpo dImprefa in ogni £ua* bellezza, & in ogni nobile lignificato preuagliono, con quellaRegola però, che foli collocati hanno dellHeroico,e del Mae-flofo , e ponno ogni gran cofa dinotare ; tolto che loro fi donacompagnia daltri ogetti, fi


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