Opere poetiche . la far più teco il fuo dilettoSempre amabil MufToletto,Che la madre fua SofonaPartorì per la Padrona. Qui novelle non abbiamo : Qui alla meglio noi fono i Damerini,Pochi fon però i fono anche qui i Preti:Molti fono anche i Poeti ;Quanto buoni in verità,Te lo dica chi lo fa. 273 jrn^^ Tom, FIIL 274 AL MEDESIMO, jLbbi avverfa, come foglio,La Bambara, che giocai,E per mio maggior cordoglioIl Tabacco mi fcordai. Giunto dunque al tetro mio,Gentil Conte, io fui coftrettoPien dumor torbido e rioSenza Pippa irmene in letto. Reo Tabacco fuo


Opere poetiche . la far più teco il fuo dilettoSempre amabil MufToletto,Che la madre fua SofonaPartorì per la Padrona. Qui novelle non abbiamo : Qui alla meglio noi fono i Damerini,Pochi fon però i fono anche qui i Preti:Molti fono anche i Poeti ;Quanto buoni in verità,Te lo dica chi lo fa. 273 jrn^^ Tom, FIIL 274 AL MEDESIMO, jLbbi avverfa, come foglio,La Bambara, che giocai,E per mio maggior cordoglioIl Tabacco mi fcordai. Giunto dunque al tetro mio,Gentil Conte, io fui coftrettoPien dumor torbido e rioSenza Pippa irmene in letto. Reo Tabacco fuole vendereQueftAppalto omai fallito ;Però il voftro io mando a , a dir vero, è poi fquifìto. Non vi fate fupplicare In far opra onefla e pia ;Vo fludiando nel fumareLa moral Filofofia. ^-75 Tubo candido e fottile Modellato in gefTo gracileMi ricorda la mia vileFragil creta a morir facile; E conofcere mi fa Brieve foco in foglie tenere,Che alfìn tutto in fumo va,Che alfìn tutto divien cenere^. ijS ALLA SIGNORA CONTESSA DOROTEA DEL BONO TRA LE ARCADI PASTORELLEBORI DELFENSE MANDANDOLE IL SONETTO CHE PORTA PER ARGOMENTO AUGURIO DI UN REALE , I. pag. i6z. liceo pronto, e ben copiato,Bella Ninfa, il mio SonettoSul da me ben auguratoNato auguflo Pargoletto* A filmar ora apprendete I fatidici Poeti : Noi fappiamo, e vel vedete,Del Deflino i gran fecreti. Non mi fiate a diflurbare:In ParnafTo or fono afcefo II gran Parto per cantare^ E fon deftro or tutto accefo. Altro è ben che far Tamore Star penfando al grande evento,E prefente aver lonoreDi si nobile argomento. 277ALLA MEDESIMA. Il Bartoli partì,Frugoni reftò qui,Che in Pindo al far del diCanta il chichirichì.Il Sol già tutto ufcì,La vena inaridì,Il mio cantar finì,Febo mi maledì ;Leflro in fumo fvanì:Tutto in fine Dori, buon dì.ToRRiGiAN sinvaghìDuna; ma non fo chi;Battetel, fé vien qui,Perchè egli in pochi dìDamor sinafinì. 278 ALLA MEDESIMA TRASFORMATA IN GALLINAINVI


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