La casa fiorentina e i suoi arredi nei secoli XIV e XV . di unaltra definizione dinteressiavvenuta il 1266 tra lui e i detti figli di Marabottino. Egli non pose menteche questultima, discussa in corte di Roma, aveva ricevuto la sanzione le-gale con strumento del notaio pontificio Andrea da Tignano da Santa Trinità;sicché, come tante altre convenzioni tra Neri e i figli di Marabottino cuiaccenna la cronaca, non aveva nulla che fare con quella conclusa a Firenzemolti anni dopo mediante carta del notaio ser Matteo. Conviene osservarea scusa del Promis, che nella cronaca dello Strinati, così comè


La casa fiorentina e i suoi arredi nei secoli XIV e XV . di unaltra definizione dinteressiavvenuta il 1266 tra lui e i detti figli di Marabottino. Egli non pose menteche questultima, discussa in corte di Roma, aveva ricevuto la sanzione le-gale con strumento del notaio pontificio Andrea da Tignano da Santa Trinità;sicché, come tante altre convenzioni tra Neri e i figli di Marabottino cuiaccenna la cronaca, non aveva nulla che fare con quella conclusa a Firenzemolti anni dopo mediante carta del notaio ser Matteo. Conviene osservarea scusa del Promis, che nella cronaca dello Strinati, così comè pubblicata,regna, rispetto alla cronologia, la più grande confusione. 1 A Pisa se ne costruiva uno già nel 1300 (Lupi, Op. e loc. cit., p. 66, n. 4). I COMPLEMENTI DELl/EDIFIZIO 95 tutto il sec. xiv e non abbia avuto termine cbe al principiodel Vediamo questi indizi. In un libro damministrazione dellOspedale di Gesù Pel-legrino, in data del 15 gennaio 1364, tra diversi lavori daeseguirsi nei locali dellOspedale trovo registrati i seguenti:. Fig. 78. — Focolare isolato. Da un dipinto del B. Angelico. Fot. Alinari. 1 Qualche cosa di simile devesser successo anche nelle città dellItaliasettentrionale. Infatti quando il Musso dice che prima del 1320 nelle casedi Piacenza « nullum solebat esse caminum », sembra ammettere implicita-mente che qualcuno in qualche casa ve ne fosse fin dallora. Daltra parte eglistesso, che viveva nella seconda metà del secolo xiv, aveva ancora vistofocolari isolati in parecchie di quelle dimore. Nelle Marche, a Roma e nel-V Italia meridionale la transizione poi ebbe luogo più tardi, si che appenapoteva dirsi compiuta ai giorni di Leon Battista Alberti, come abbiam veduto. 96 CAPITOLO II «Nel detto refettorio fare uno cammino franciescho: disfareuno cammino vecchio eh è nel dormentorio ». Del caminofrancesco, cioè alla francese, troviamo menzione in altri docu-menti del tempo. Cosi in una lettera di Niccolò Acciaiuoliriguardante i


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