. Storia dei monumenti del reame delle Due Sicilie. bbri BOB formali dai collidelti Leueogei, racchiudono vasi i pianu-ra, la quale sembra divisa in due occidentale vedisi per lo pia rivestitadi terra, ove sono radicate e vegetanti er-be e piante; ma nellorientale non vi al-ligna uno sterpo, e la terra bianchiccia ,argillosa e silicea e dovuta in gran partoalla decomposizione delle lave. Quindi seda un lato è a taluni spaventevole il tra-scorrere lellittico cratere, e il vedervitalvolta di notte in qualche sito le vam-pe, ed udire come un rimbombo di unapietra godala in lungo e cupo b


. Storia dei monumenti del reame delle Due Sicilie. bbri BOB formali dai collidelti Leueogei, racchiudono vasi i pianu-ra, la quale sembra divisa in due occidentale vedisi per lo pia rivestitadi terra, ove sono radicate e vegetanti er-be e piante; ma nellorientale non vi al-ligna uno sterpo, e la terra bianchiccia ,argillosa e silicea e dovuta in gran partoalla decomposizione delle lave. Quindi seda un lato è a taluni spaventevole il tra-scorrere lellittico cratere, e il vedervitalvolta di notte in qualche sito le vam-pe, ed udire come un rimbombo di unapietra godala in lungo e cupo baratro: dal-laltro cauto i Naturalisti non poca istru-zione traggono in accostarsi alle sue fu-marole (vapori sulfurei che scappali fuoridalle fessure del monte) e nellosservarecome in seno a ciascuua di quelle goc-ciole, tosto che investano un qualunquesiasi corpo, si agiti un giallo atometlo, ecome quello un altro attirandone e poiun altro, a poco a poco si generi lo esso cola non scio cristallizzato, /&,..„..,../> S Pulciai Uio,su 1 UN NOTE 57 ma in piccioli frammenti disseminati no-glinlcrstizii di una lava porosa. Oggi, inacconciOpificii vi si raccoglie il solfo; visi fabbrica lallume ; vi si estrae il sale am-moniaco. E volgare opinione che la Solfatara ab-bia sotterranea communicazione col Ve-suvio 5 ma oltre che non si osserva la me-noma alterazione nell una, neppure nellepiù violente scosse dell altro, i vapori diquesto hanno diversa natura davapori diquella. E le fumarole, che lente e tran-quille sinnalzano dacrepacci della Solfa-tara, le quali col processo del tempo sifanno di continuo per numero ed intensitàminori, sono manifesti indizii che il granVulcano, pervenuto oggimai allestremadecrepitezza, rapidamente procede versoP intera sua estinzione. Celeberrimo in questi luoghi ancora fuVanirò della SzZu7/a, che VIRGILIO lo chia-ma piuttosto rupe : Insanam Vatem aspicies, quae rupe sub imaFata canit Questa spelonca è da ogni parte chius


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