Milano . Il Geymiiller vede già nel progetto della lanterna a coronamento delledificiodelle Grazie il profilo del tempietto di San Pietro in Montorio a Roma e il con-cetto generale della lanterna della basilica di S. Pietro: nel che Bramante si pale-serebbe temperamento di pittore, desideroso di novità ardite. E tuttavia anche oggi giustificato lentusiasmo del Pasquier le Moine che, vi-sitando Milano al seguito di Francesco I nel 1515, disse la chiesa di S. Maria delleGrazie la più bella della città. AT I L A N O 113 La riprocUizione aiuta meglio di una lunga descrizione a dare idea, per chino
Milano . Il Geymiiller vede già nel progetto della lanterna a coronamento delledificiodelle Grazie il profilo del tempietto di San Pietro in Montorio a Roma e il con-cetto generale della lanterna della basilica di S. Pietro: nel che Bramante si pale-serebbe temperamento di pittore, desideroso di novità ardite. E tuttavia anche oggi giustificato lentusiasmo del Pasquier le Moine che, vi-sitando Milano al seguito di Francesco I nel 1515, disse la chiesa di S. Maria delleGrazie la più bella della città. AT I L A N O 113 La riprocUizione aiuta meglio di una lunga descrizione a dare idea, per chinon conosce questo ricchissimo monumento, dellirregolare ma pittoresco partito ar-chitettonico messo in opera; aggiungeremo che allinterno quattro immensi arconi,sorretti da poderosi pilastri, reggono il tamburo su cui sinnalza la grandiosa V()ltadella cupola, che a Milano dovette rappresentare allora una novità sorprendente. Anche il portale — due colonne e due lesene riccamente ornate sorreggenti,. (.UKllLE DKLJLA KOCCHETTA. mediante un architrave, un baldacchino semicircolare a volta — e il chiostrino ele-gantissimo a portico dalle esili colonne e diligenti profilature e la bella sagrestiarettangolare illuminata da finestre e occhi, nelle belle profilature, nella genialitàdella distribuzione delle varie parti, nella decorazione parca e severa autorizzanolattribuzione comune a Bramante, benché nessun documento sicuro la in una lettera del penultimo di giugno 1497 che il Duca indirizzava al segre-tario Marchesino Stanga si raccomandava « de havere tutti li piò periti se tro-vino ne la architettura per esaminare et fare un modello per la fazada de S. Maria dele Gratie », ma di Bramante non si faceva ricordo. Ad ogni modo alla nuova fac- 114 ITALIA ARTISTICA ciata si pose mano in quellepoca e il fatto di non esserne rimasta che la porta sipuò spiegare con la caduta della signoria del Moro. Le notizie son più sicure per quanto riguarda lintervento del
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