Le chroniche di Giovanni Sercambi, Lucchese . Chi potre porre al sole mizura o peso,O 1 vento mizurare a staio a staio,O tramutare il mare con un chucchiaio,O dir r altezza che Dio sta sospeso,O chuor malvagio sempre al male acceso,O menti sanguinenti di becchaio,O Beri, o Pinci, 0 Michele in carne ongnor coir arco teso !La vostra iniquità si à preso vesta,Del segno inìperiale che V ale stende, IO DI GIOVANNI SERCAMBI 295 Con fiamma viva im beccho inveì* Firenza,E scripto avete sopra la sua testa:Ò rimesse le penne. E chi lo ntendeE un surger Toscana im Questa cru


Le chroniche di Giovanni Sercambi, Lucchese . Chi potre porre al sole mizura o peso,O 1 vento mizurare a staio a staio,O tramutare il mare con un chucchiaio,O dir r altezza che Dio sta sospeso,O chuor malvagio sempre al male acceso,O menti sanguinenti di becchaio,O Beri, o Pinci, 0 Michele in carne ongnor coir arco teso !La vostra iniquità si à preso vesta,Del segno inìperiale che V ale stende, IO DI GIOVANNI SERCAMBI 295 Con fiamma viva im beccho inveì* Firenza,E scripto avete sopra la sua testa:Ò rimesse le penne. E chi lo ntendeE un surger Toscana im Questa crudele sentenza ~ A Pisa viddi alla porta Sammarcho,Air uscir da man riera, apresso all archo. CCCLX. Come Opizo da Montecharugli tolse molte TERRE AL MARCHESE DI


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