. Il R. Manicomio di Aversa : nel lo centenario dalla fondazione 5 maggio 1813-5 maggio 1913 . dicina, di cui nonè che un ramo; ed il secolo XIX riceveva, in sul nascere, unere-dità piena di germi fecondi di vita e di vigore, che tendevano do-vunque a svilupparsi ed a crescere rigogliosi. (1) Daqi in G. Philosopliie de |,i foli,- (Paris 1791), Chiarugi Y. — Trattato dulia pazzia in genere ed in ispeeie (Firen-ze, I7!l I — Volumi l re). (2) Delasieuve Du Lraitemenl de Lalienai ion mentale. (Journ. de T. Vili). 17 Ma, ad onta delliniziativa umanitaria di Chiarugi e Daquin inItalia, di


. Il R. Manicomio di Aversa : nel lo centenario dalla fondazione 5 maggio 1813-5 maggio 1913 . dicina, di cui nonè che un ramo; ed il secolo XIX riceveva, in sul nascere, unere-dità piena di germi fecondi di vita e di vigore, che tendevano do-vunque a svilupparsi ed a crescere rigogliosi. (1) Daqi in G. Philosopliie de |,i foli,- (Paris 1791), Chiarugi Y. — Trattato dulia pazzia in genere ed in ispeeie (Firen-ze, I7!l I — Volumi l re). (2) Delasieuve Du Lraitemenl de Lalienai ion mentale. (Journ. de T. Vili). 17 Ma, ad onta delliniziativa umanitaria di Chiarugi e Daquin inItalia, di Pinel e di Esquirol in Francia, di Tuke, Hill e Conolly inInghilterra, di Langermann e lacoby in Germania, gli infermi dimente stavano ancora a grande disagio, e non ancora la carità ela scienza avevano preso impero assoluto. Non era bastato che in mezzo alle fitte tenebre di una nottecaliginosa e lunghissima si fossero manifestati di quando in quandosprazzi di luce abbagliante, perchè si scoprisse il vero ed intera-mente si seguisse; non era bastato che si liberassero dalle catene. Il pozzo ed il chiostro del Convento della Maddalena. uomini disgraziati, perchè, da per tutto e da ciascuno, si compren-desse doversi bandire le crude violenze e le spietate questo trattamento ancora inumano non era dovuto a colpadi governo 0 di popolo, perchè è pur troppo molto difficile sradi-care le antiche usanze ed i vieti pregiudizi, i quali resistono ancoraper anni ai più potenti colpi ili piccone; ed il vero non entra nellacoscienza collettiva, e non si accetta, che a poco a poco, e noninteramente, se non dopo lunghissimo tempo. 2 18 La condizione nella quale, poco più di un secolo fa, si trova-vano i poveri pazzi, rispecchia quella in cui si trovano oggi i de-linquenti. Non ancora è entrato nella coscienza comune che il de-linquente è un malato, e, come tale, ha bisogno di cura e di as-sistenza in un ospedale adatto. Non ancora si comprende dallamaggioranza che


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