. Adunanze degli Arcadi pubblicate nelle nozze di ... Giacinta Orsini ... con ... Don Antonio Boncompagno Ludovisi. Giove. II Sol la guarda, e gode, E nellaltrui ripon la propria lode;Nel tenero arbofcello Niriso (a) io veggo efpreflfo: Veggio il candido Agnello Nel bel Niriso iftelfo. LAquila ardimentofa, La Nave ognor felice, Lindole generofa Mi pingon d Euridice • (£) Nel Paftor amorofo, E nel Cultor ben io Miro Rodaspe (e) afeofo, Kodaspe il faggio, il pio. Nel Sol, checcita, e defta LAugel di Giove al volo, E nel Nocchier, che defta Tieri la pupilla al Polo, Arcadi, ognun di noi Cassandra


. Adunanze degli Arcadi pubblicate nelle nozze di ... Giacinta Orsini ... con ... Don Antonio Boncompagno Ludovisi. Giove. II Sol la guarda, e gode, E nellaltrui ripon la propria lode;Nel tenero arbofcello Niriso (a) io veggo efpreflfo: Veggio il candido Agnello Nel bel Niriso iftelfo. LAquila ardimentofa, La Nave ognor felice, Lindole generofa Mi pingon d Euridice • (£) Nel Paftor amorofo, E nel Cultor ben io Miro Rodaspe (e) afeofo, Kodaspe il faggio, il pio. Nel Sol, checcita, e defta LAugel di Giove al volo, E nel Nocchier, che defta Tieri la pupilla al Polo, Arcadi, ognun di noi Cassandra (d) feorgerà Madre dEroi*O tenero arbofcello Ricco di frondi, e fiori ! O manfueto Agnello Degno eh ognun tonori ! O Nave, che ten vai Sfett- (a) Sig. Don Filippo Or/Ini. (b) Sig, D. Giacinta Or/ini.(e) Sig. Card. Or/mi. (d) Sig. D. Giacinta Rufpoli Or/ini Du*chejfa di Gravina» \$6 Sicura in mezzo al Mare ! O Aquila, che fai Gli occhi nel Sol fiffare ! O provido Cultore ! O cauto, e buon Nocchiero! O amabile Paftore ! O Sol per luce altero! O avventurofa Arcadia, Cui tanta luce in quefto giorno irradia *. Bei M7 Del Signor Conte FILIPPO DE GREGORJ DI MARCORENGOFra gli Arcadi TELESILLO PATRENSE SONETTO. QE onor ti refe il tuo cantar giammai,Predami, Orfeo, F armoniofa Lira,Che del trifauce Can la rabbia, e TiraCalmò di Pluto, e gì afpri eterni lai , Qual lieve Augel con quefta mi vedraiEuridice innalzar fin dove fpiraV eter fottil, che intorno a Febo gira ;Ma dove, folle col penfier ne andai ? Ah che non fono i vanni miei sì arditi!Pallade fcenda, e lamorolò Dio,Venere bella, e le tré Grazie inviti; E dietro Appollo dal Caftalio rio A laudar Lei, che i pregi Loro à uniti,Vengan coir altre fette Euterpe, e Clio. Del Del Signor Abate VINCENZO FU G A Fra gli Arcadi SALCESIO ACIDONIO Q SONETTO. Ual dal capo di Giove in un balenoNafcer fi vide un di V Attica Dea ,Che la paterna Deitade in fèno,Il confìglio, e il faper tutto chiudea: Sotto lafta tremò lampio terreno;LEg


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