. La Roma sotterranea cristiana . ran membro della necropoli di Callisto giàsarebbero numerosi abbastanza i diversi gruppi riconosciuti, e molti altri nepotremmo ancor distinguere nel rimanente del sotterraneo che ci resta da esa-minare. Ma osservando attentamente possiamo avvederci, che anche questo istessogrande membro della nostra necropoli consta di gruppi varii ; i quali, se nonsono indipendenti tutti luno dall altro nella pianta, sono però certamente di-stinti nelle forme architettoniche in modo, che vi si riconosce una serie di con-cetti diversi, e quindi forse anche una qualche success
. La Roma sotterranea cristiana . ran membro della necropoli di Callisto giàsarebbero numerosi abbastanza i diversi gruppi riconosciuti, e molti altri nepotremmo ancor distinguere nel rimanente del sotterraneo che ci resta da esa-minare. Ma osservando attentamente possiamo avvederci, che anche questo istessogrande membro della nostra necropoli consta di gruppi varii ; i quali, se nonsono indipendenti tutti luno dall altro nella pianta, sono però certamente di-stinti nelle forme architettoniche in modo, che vi si riconosce una serie di con-cetti diversi, e quindi forse anche una qualche successione di tempi nella ese-cuzione del lavoro. In fatti parecchie scale scendono in diversi punti dal suoloesterno, e attorno a quelle scale i cubicoli e le vie danno a divedere le indi-cate varietà architettoniche. Così presso la scala di s. Eusebio vediamo i cubi-coli divenire spaziosi , oblunghi e tripli ; cioè vediamo che al sistema del cubicolodoppio comparso nella regione precedente si aggiunge il terzo cubicolo nato dal-. luno dei due. Dopo ciò troviamo la medesima moltiplicazione fatta negli arcosoli, iquali pure si raddoppiano luno dentro laltro. Vediamo per la prima volta un primopiano, separato da quello, di che sopra ho ragionato, e che proveniva dalla disordi-nata regione parimenti descritta. Questo primo piano proverò poi esser tutto prò- 25prio di questa regione e nato dalla scala Ce2 di s. Eusebio e posto anche in rela-zione di pianta coi lucernari e cogli ambulacri del piano inferiore. Procedendo innanzi per questa regione, che sembra una sola, ed entrando nei (jua-drati Di, De, JEe, TÀ, oltre al divenir vieppiù frequente e regolare il terzo cubicolo, ve-diamo svolta unaltra idea architettonica. Tre ed anche quattro stanze communicanofra loro o per una tromba fra le volte, o per lucernario scavato nel centro di quattro
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