. Ricciardetto di Niccolò Carteromaco [pseud.]. rò fi Quello bordello e quelle cole ftrane,Di cui la felva è piena tutta quanta,Mhanno fatto feordar delle lontaneArmi, e di parlo mio. Ma pur fé tantaGrazia averò di giungere a domane,Non lafcierpllp e febben «canta canta,JMi fcaldo aijai e guaftomi il cervello,jE mefee ppi di mente e quello e quello. Però VENTUNESIMO, 16% H Però fc voi mi amate, come fpero,Mi dovete fòifrir nel modo fìeffò,Chuom foffriamo per troppi anni leggero,Ch or principia un racconto, e quello lineilo,Altro ne prende e fmarrifee il fenderò :Che il vecchio parla


. Ricciardetto di Niccolò Carteromaco [pseud.]. rò fi Quello bordello e quelle cole ftrane,Di cui la felva è piena tutta quanta,Mhanno fatto feordar delle lontaneArmi, e di parlo mio. Ma pur fé tantaGrazia averò di giungere a domane,Non lafcierpllp e febben «canta canta,JMi fcaldo aijai e guaftomi il cervello,jE mefee ppi di mente e quello e quello. Però VENTUNESIMO, 16% H Però fc voi mi amate, come fpero,Mi dovete fòifrir nel modo fìeffò,Chuom foffriamo per troppi anni leggero,Ch or principia un racconto, e quello lineilo,Altro ne prende e fmarrifee il fenderò :Che il vecchio parla affai, né corre apprettoDella lingua, veloce comei vuole,La memoria, e van fole le parole. Onde sè brèye il Canto quefta volta,Non vi rincrefea, che sio reflo in vita,Ne averete de* lunghi : perche moltaE* la materia, ed anzi ella è chio labbia ben raccolta,Ben collocata, e meglio digerita,Talché ii poffa dir : Noi fìamo al fine \Quante dovran paffare ertati e brine ? Fine del Canto Vtntunefimo* L % CAN. ?#4. CANTO XXII. ARGOM E N T O, Dopo molta fatica e guerra moltaTorna Defpìna ali9 amorofe brame .Urina maga per lo [degno flottaFa i duo minor cugin cafcar di fame,E9 rubata Defpina un* altra voltaVer Fempie inftdie del Vecchiaccio infame jMa a Dìq piacendo ne fuccefje befie,Perchè i compagni liberò di pene. SEmpre ho creduto, e or più mi ci coprino,Che fare a mpdo fuo ipeflb è ben fatto,Così vediamo rifanar linfermo,Che medico non volle a verun è fé ben ne dubbj è un forte fchermoUn buon configlio a prenderlo in attratto ;Però di molte volte accader fuole,Che del prefo configlio un poi fi duole. Per- VENTIDUESIMO. i«| xPerchè bifogna fecondar foventcCerti impeti improvvifi di natura;Cheflì fon quei, che prefi prontamenteCi fanno avventuro/! a fé uno è punto punto negligenteNili*efeguiili, addio buona ventura:Ne per molto che poi le corra appreiTo,Di ritrovarla mai gli fia concefTo. E quefto tanto pi


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