. Storia dell'Italia antica. to,esistente nella citlà di Susa (con disegno), Torino 1841. Il Canina di-segnò larco restaurato nella tavola 184 àeWArchitettura Romana. Lepi-grafe riferita anche dairOrcUi (n. 626), dice così: Imp. Caesari. Augusto. Divi. F. Pontifici. Maximo. Tribunic. Postestate XV. Imp. XIIL M. Julius regis Donni, f. Cotius p)^<Jefectus ceivifatium. Quae. subscrijjtae. sunt. Segoviorum. Segusinorum. Bellacorum. Caturigum. Medulliorum. Tebavioìum. Adanatium. Savincatium. Egidniorum. Yeaminiorum. Yenicamorum. Imeriorum. Vesubianornm. Qiiadiaiium. Et. ceivitates. quae. sub. eo


. Storia dell'Italia antica. to,esistente nella citlà di Susa (con disegno), Torino 1841. Il Canina di-segnò larco restaurato nella tavola 184 àeWArchitettura Romana. Lepi-grafe riferita anche dairOrcUi (n. 626), dice così: Imp. Caesari. Augusto. Divi. F. Pontifici. Maximo. Tribunic. Postestate XV. Imp. XIIL M. Julius regis Donni, f. Cotius p)^<Jefectus ceivifatium. Quae. subscrijjtae. sunt. Segoviorum. Segusinorum. Bellacorum. Caturigum. Medulliorum. Tebavioìum. Adanatium. Savincatium. Egidniorum. Yeaminiorum. Yenicamorum. Imeriorum. Vesubianornm. Qiiadiaiium. Et. ceivitates. quae. sub. eo. praefecto. fuerunt. 1 riinio, ni, 21. 2 Strabone, IV, 1 o G, V, 2. Gap. ARCO DI SUSA. 97 governo le sue genti, le quali per questo e per la quieteprocurata loro collamicizia di Roma, gli fecero a Susaun venerato sepolcro, e serbarono di lui religiosa me-moria. Rimase ricordo anche di suo figlio chiamato colmedesimo nome, a cui poscia Claudio rese il titolo dire, e il regno paterno ingrandito, il quale durò fino a. di «usa (Ponstro;. quando, per la morte di lui, Nerone ridusse le Alpi Coziea provincia romana -. 1 Ammiano ìMarcellino, XV, 10, 2 e 7. 2 Dione, LX. 21; Svctonio, ?>cr., IS: Vn. 98 GUERRE IN PANxXONIA E IN GERMANIA. [Lib. VII. Il principe trionfò ed ebbe tutti gli onori di questevittorie, come di quelle di altri legati che tenevano infreno i tumultuanti del Bosforo, e le fiere genti di Tracia,,e respingevano i Daci oltre il Danubio, e davano p^cee sicurezza alle province dOriente ^ Agrippa e Tiberiobatterono piìi volte i Pannoni e i Dalmati ribellanti aogni tratto ^, mentre Druse accresceva sua gloria inGermania, ove arse la guerra più grossa del regno diAugusto per opera di quelle terribili genti, che pregia-vano più il ferro che loro, e che forti di sito e di nu-mero e di amore indomabile di libertà opposero resi-stenza invincibile alla dominazione straniera, e detteroi primi colpi, da cui alla line fu crollato e distrutto lIm-pero. Gli abitato


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