. Adunanze degli Arcadi pubblicate nelle nozze di ... Giacinta Orsini ... con ... Don Antonio Boncompagno Ludovisi. dove forge il fior, mormora il rio. Non così il Nume fi moftrò dolente,Quando Dafne di fronde fi coprìo,Comora mefto appare, e impazienteNe ricerca novella a Urania» e a Clio, Ma udì, che in cima dellAfcrea pendiceStavan le Mufe a celebrar col cantoJl Nodo eccelfo, e lImeneo felice j Febo allor ferenoffi, e vide intanto, Che, Spofa ancor, V amabile E u r r d r e e %Al poetico Regno accrefee il vanto. Pei )6 Vi TARGASTE DIRRACHIENSE P, A. SONETTO. Q Degnato Amor, che al fuo poter


. Adunanze degli Arcadi pubblicate nelle nozze di ... Giacinta Orsini ... con ... Don Antonio Boncompagno Ludovisi. dove forge il fior, mormora il rio. Non così il Nume fi moftrò dolente,Quando Dafne di fronde fi coprìo,Comora mefto appare, e impazienteNe ricerca novella a Urania» e a Clio, Ma udì, che in cima dellAfcrea pendiceStavan le Mufe a celebrar col cantoJl Nodo eccelfo, e lImeneo felice j Febo allor ferenoffi, e vide intanto, Che, Spofa ancor, V amabile E u r r d r e e %Al poetico Regno accrefee il vanto. Pei )6 Vi TARGASTE DIRRACHIENSE P, A. SONETTO. Q Degnato Amor, che al fuo poter rubella^r Pallade opponga adamantino il core ,Ne giva in traccia, e pieno di furoreSovra Targo adattò le fue guadrella • Ma vifta accanto a Lei Y alma Donzella,Dell Orsina Progenie alto fplendore ,Sorprefo da un leggiadro, e dolce errore,Non fapea chi ferir fra queftaj e quella. Dopo brieve penfar, laurato ftrale Cotnmife al cafo, il qual volò repenteDi EuRiuitt nel /cu cado immortale• Pur le brame dAmor furon contente ; Poiché vanta Euridice a Palla egualeLa bellezza, i coftumi, il cor, la Del 97 Del Signor Dottore GIACOMO MISTICHELLIFra gli Arcadi POLIMEDONTE EUJRESIO LA ROSA. Cy HE diran di me i Partorì,è E voi Ninfe, che direte,Allor quando fentirete,Che fra tanti vaghi FioriA onorar la nuova SpofaNon ho colta, che una Rofa? Una Rofa ! quafi il PratoSotto il pie di Borea algenteSi vedeffe orridamenteDe fuoi Fiori arfo, e fpogliato ;Né Favonio aveffe ancoraMoffe Tali a onor di Flora. Ma già Fiori al feno, e al crine,Fior fi veggon fulle trecceDelle Ninfe bofcherecce,Delle Ninfe cittadine,E i Partorì inghirlandatiGuidan lAgne a i Pafchi ufati. Di nevofi GelfominiLa Collina già biancheggia,E la Valle ornai rolfeggiaDi Amaranti porporini ;Ne più ftan romite, e folePredo al Fonte le Viole. G jEcco ss Ecco già il gentil Narcifo,Che tornato ad ifpecchiarfi ;Ecco Clizia a innamorarli,Ch ha rivolto al Sole il vifo;Ecco frefeo, e più vivaceDal terrea rifo


Size: 3110px × 804px
Photo credit: © The Reading Room / Alamy / Afripics
License: Licensed
Model Released: No

Keywords: ., bookauthorcavagnasangiulianidigualdanaantoni, bookpublisherroma