. Storia dell'Italia antica. i,nel golfo di Napoli, sicura perchè cinta quasi dogni in-torno da scoscese e altissime rupi e da mare profondo,lieta di dolce aere linverno, fresca e amena lestate^, emaravigliosa in antico, come oggidì, pel grande spettacoloche dalle cime dei colli e dei monti offriva mostrandor ampio mare di Sicilia, i golfi di Napoh e di Salerno,le fiorite rive di Posilipo, di Pozzuoli e di Baia, colleisole dIschia e di Procida, col promontorio di Minerva,, • Tacito, I, 14, IV, 57, V, 1 e 2; Svetonio, Tib.^ IO, DO, 51; Dione ,LVII, 3, 12, LVIII, 2. Conf. sopra pag.


. Storia dell'Italia antica. i,nel golfo di Napoli, sicura perchè cinta quasi dogni in-torno da scoscese e altissime rupi e da mare profondo,lieta di dolce aere linverno, fresca e amena lestate^, emaravigliosa in antico, come oggidì, pel grande spettacoloche dalle cime dei colli e dei monti offriva mostrandor ampio mare di Sicilia, i golfi di Napoh e di Salerno,le fiorite rive di Posilipo, di Pozzuoli e di Baia, colleisole dIschia e di Procida, col promontorio di Minerva,, • Tacito, I, 14, IV, 57, V, 1 e 2; Svetonio, Tib.^ IO, DO, 51; Dione ,LVII, 3, 12, LVIII, 2. Conf. sopra pag. Svetonio, Tib., 10-, Taeito, Ann.:, IV, OS e 67. 202 LISOLA DI CAPRI. LiB. VII. e Sorrento, e il Vesuvio ed Ercolano e Pompei non ancoradistrutte dagli incendii del tremendo vulcano. Ivi montiselvaggi e aridi scogli frequentati dai falchi di mare, eorride rupi cadenti a precipizio nelle onde, e oscure emisteriose caverne dentro al suolo, e grotte marine conincantevoli effetti di luce cerulea: e poi i ricordi delle. I:^ola fli ilisegnata da Moritz Meurer, in Bazor^ 7 setteiiibiP, Berlino ISTI. Sirene, e valli ridenti, e aranci, e fiori e profumi e le-tizia di vigne. Lisola già popolata dai Greci e custode di loro studie costumi stette in potere dei Napoletani fino ai tempidAugusto, il quale, dilettatosi del luogo ameno e dellaerosalubre, la prese per so dando loro in compenso lisoladIschia di cui si era impadronito colle armi, e la fecesuo privato possedimento, e la ornò di edifici in cui rac- 4 Gap. OPERE DI TIBERIO A CAPRI. 203 colse opere darte e rarità di smisurate membra di fiere,e ossa di giganti e armi di eroi ^ Tiberio facendola per parecchi anni sua sede e metro-poli del mondo romano, le détte non più veduto splen-dore: appianò i luoghi scoscesi, colmò le valli, abbassòle sommità per rendere accessibili i siti più ardui consolide strade, tra cui rimane ancora spettacolosa quellache a ponente sale la rupe di Anacapri con 533 scaglionidi p


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