. Dialogo dell'imprese militari et amorose . ueuaintorno vn fregio , // quale haueuadentri quattro picoli tondi in quattro canti, legatiinfieme con quattro fé (Ioni dyalloro:nel primo verailcrociolo delloro affinato del magnanimo che fé francefip col fuo motto, Probasiime Do-mine > il qual Marchefefu fuo auolo patèrno i nelfecondo,il monte Olimpo contattare della Fede delDuca Federigo fuo zio\ nel terzo quella delll Auolomaterno Andrea di Capoua, Duca di Thermole,chera , come difopra ho detto/un mazzo di parti-giane da lanciare col motto, eh e dkeua^Fortibus nondeerunt i nel quarto


. Dialogo dell'imprese militari et amorose . ueuaintorno vn fregio , // quale haueuadentri quattro picoli tondi in quattro canti, legatiinfieme con quattro fé (Ioni dyalloro:nel primo verailcrociolo delloro affinato del magnanimo che fé francefip col fuo motto, Probasiime Do-mine > il qual Marchefefu fuo auolo patèrno i nelfecondo,il monte Olimpo contattare della Fede delDuca Federigo fuo zio\ nel terzo quella delll Auolomaterno Andrea di Capoua, Duca di Thermole,chera , come difopra ho detto/un mazzo di parti-giane da lanciare col motto, eh e dkeua^Fortibus nondeerunt i nel quarto era il Cartiglio* del Sigfuo pa-dre fenza corpo; cioe,Nec Jpe,nec metuie girauaperVefiremita nel campo bianco dello feudo intra lallorovn breue doro,eh e diceua ; virtviis, t r o- PHEA N O V AE NON DEGENER ARDE Ti Volendo dire,chegli non tralignerà da pipi maggio-ri ; ma aggiungerà qualche fu a glorio fa e peculiareimprefa. E quefila inuentione fece vago vedere nettofiendardo col fuo honefio e moderatofignificato* DOM. *44 IE IMPRESI!. dom.£ pofibileMonsxhe quefti vecchi)[Capi*tani e Prencipi nonportajfer qualche arguta impre-fa ? Par che queHi Signori , & injpecie quegli diMilano per vn gran tempo non fapejfero vfcke diSempreuiuiydi Buratti, CMorfi, Moraglie, Streghe,Scopette,efimil trame con poca viuezza di motti,?forfè troppo arrogante fignificato. ciò. Egli e vero,ma pure ce ne fono fati alcuni,che hanno hauuto delbuono e dellelegante 5 come fu quella di GaleazzoVijconte,che edifico il Castello,il palco, ejr il ponte diTama,oprapari alla grandezza deRomani : ejfo por-to il tizzone affocato con lejecchie dellacqua attac*tate>volendodire,ch9eJfo portaua la guerra e la pace,feiche con Cacqua fi Jpegne il fuoco ■> vero e, che gli marne DI M. GIOFIO. i4j manco quella del Conte Cola da campobaffo a memoria de nottri padri hebbe [oggetto &animavi quale fi andò al foldo col gran Duca Carlodi Borgogna, non fi curo dacquifiarfama di notabilperfidia per ve


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