. Delle imprese trattato . fe fignificauano il Giudicete cui Statue in Tebe era-no Tenza le mani, come, quelle del Principe , con gli,occhiri-uolti ; fignificando che la Giuftitia non fi deue placar, con dó-ni, ne addolcir con la facundia. Ma quando fi vede Giano conle mani recife, fignificaua la diuina potenza, a cui non fono lemani neceffarje, operado ella col cenno folo dellImperio bene anco eran Ieroglifìco delle vane operationi de gli huomini, e delle vane fperanze che non han fatto ceder loperaindotta al fine. Ma per altra cagione Micerino Re de gli Egit-tij haueappfto venti Colo


. Delle imprese trattato . fe fignificauano il Giudicete cui Statue in Tebe era-no Tenza le mani, come, quelle del Principe , con gli,occhiri-uolti ; fignificando che la Giuftitia non fi deue placar, con dó-ni, ne addolcir con la facundia. Ma quando fi vede Giano conle mani recife, fignificaua la diuina potenza, a cui non fono lemani neceffarje, operado ella col cenno folo dellImperio bene anco eran Ieroglifìco delle vane operationi de gli huomini, e delle vane fperanze che non han fatto ceder loperaindotta al fine. Ma per altra cagione Micerino Re de gli Egit-tij haueappfto venti Colofsi dAncelle intorno al Cadauerodellaiìglia,cpn le mani tronche che innanzi a i loro piedi gia-ceuano ; per che la moglie hauealoro tronche le mani eflendofl-ate miniftre dvn così nefando adulterio del Padre co la pro-pria figlia. E per quefto la mano era anco Ieroglifìco di Il pugno chiufo fignificaua la Dialettica,per languftie,e per la breuità de gli argomenti.; come la mano aperta irgni-- - v ficaua. L T B II O SECONDO. 147 fìcaua lEloquenza, oue quafi per vna aperta campagna fi vavagando. E riprende Quintiliano, quei che orando, conten-gono la mano lotto il pallio,.quafi chel negotiofreddaméte fitratti. DELLE DITA. Cap. XCI. L Detoeraleroglifìcodel diuino Spirito, Si in sPirit°San;digito Deieuciò Demonici. Oue dice Gregorio che *-quefto ià chiarifsimo chel Deto, fignifica lo Spirito Santo, che oue San Marco dice, Si in digitoDei ; vnaltro Euangelifta dice, Si ego injpiritu San Geronimo in fa, De diuinitatìs cjjentia,dice chel Deto nel numero del meno, fi deue intendere per IoSpirito Santo, col quale è fiata fcritta la Legge nel mote Sina,per che lifieffo la ferirle, che la dettò. Nel numero del più , èIerogliflco deProfeti, per cui liitefTo Spirito ha fcritto-i libri Pro^tJ«-della Legge. E quando Dauid ha detto , Videbo ccelos tuos, òpè~ra digitorum tuorum, per il cielo intefero il furor Profetico, dicui ripieni, ta


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