. Atti della Accademia gioenia di scienze naturali in Catania. Natural history. 28 P. Vi nassa de Regny Memoria XX.] I brandelli di lava erano irregolari di forme: taluni molto larghi si lanciavano roteando in alto. A traverso ad essi ho potuto vedere per trasparenza la luce rossa : ciò che dimo- stra com' essi, anche dopo essere stati lanciati in alto, mantenevano una temperatura tale da essere tuttora vetri fusi. Cadevano a terra con rumore sordo e si schiacciavano come focaccie irregolari. Numerosissimi i lapilli cadevano ovunque, anche alla distanza notevole di oltre 300 m. dalla bocca, co


. Atti della Accademia gioenia di scienze naturali in Catania. Natural history. 28 P. Vi nassa de Regny Memoria XX.] I brandelli di lava erano irregolari di forme: taluni molto larghi si lanciavano roteando in alto. A traverso ad essi ho potuto vedere per trasparenza la luce rossa : ciò che dimo- stra com' essi, anche dopo essere stati lanciati in alto, mantenevano una temperatura tale da essere tuttora vetri fusi. Cadevano a terra con rumore sordo e si schiacciavano come focaccie irregolari. Numerosissimi i lapilli cadevano ovunque, anche alla distanza notevole di oltre 300 m. dalla bocca, con un crepitio sonoro di gragnuola. Approfittando di un momento di calma potei salire, faticosamente, una parte del nuovo cono, ancora bruciante , sinché V aumento nel numero e nelle dimensioni dei lapilli infuo- cati che mi cadevano attorno non mi persuase al ritorno. Sino da questo primo gioi no potei notare ai ci'ateri una recrudescenza nella emissione lavica via via che si avanzava la sera. Notai pure ancora una volta la deficienza, per non dire la quasi assoluta mancanza, di vapor d'acqua. 1 vapori che si svolgevano dalle lave incandescenti erano fortemente acidi: pi'evalente era l'acido cloridrico. Ala fortissimo era anche 1' odore di anidride solforosa. Numerose erano le effloiescenze, bianche e gialle, sulle lave laterali l'affredate. II filone lavico rapidissimo, che anche di giorno mostrava, sotto alla scorza ruvida, grigia e screpolata, i bagliori di fuoco, presentava nettissime, specialmente la sera delle linee più scuie e mediane. Si trattava di una vera e propi ia moiena interna. Infatti il fi- lone lavico si formava da varie bocche ; esse ei'ano separate da uno sperone roccioso, che per quanto minato e volta a volta in parte asportato, si mantenne sino alla fine dell' eru- zione. La colata ei'a adunque composta dalla confluenza di due bracci. Ora lateralmente la lava essendo più fredda e più scui'a dopo la confluenza si aveva l'unione delle por- zioni lateral


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