Gli amori pastorali di Dafni e Cloe .. . onon sapeva far che pappare tanto che recesse, e bere %- IÌAGIONAMENTO IV, 87 che ebbro venisse, e die altro non era che mascella e ven-tre, e le parti di sotto al ventre, non ebbe prima il giovi-netto capraro adocchiato, che stranamente piacendogli, vifece su disegno : e perciocché naturalmente era vago diquello, che li cattivi uomini sono, abbattutosi ad una bel-lezza, qua! non era forse nella città, fece pensiero di af-frontarlo, credendo, per essere un capraro, che agevolmentesi conquistasse, Fatto cotal proponimento, non volle an-dare con Astilo al


Gli amori pastorali di Dafni e Cloe .. . onon sapeva far che pappare tanto che recesse, e bere %- IÌAGIONAMENTO IV, 87 che ebbro venisse, e die altro non era che mascella e ven-tre, e le parti di sotto al ventre, non ebbe prima il giovi-netto capraro adocchiato, che stranamente piacendogli, vifece su disegno : e perciocché naturalmente era vago diquello, che li cattivi uomini sono, abbattutosi ad una bel-lezza, qua! non era forse nella città, fece pensiero di af-frontarlo, credendo, per essere un capraro, che agevolmentesi conquistasse, Fatto cotal proponimento, non volle an-dare con Astilo alla caccia; ma calandosene dove Dafni pa-sceva, sotto sembianza di veder le sue capre, ma inveroper trovarsi in dove lui, gli si mise intorno accarezzandolo,lusingandolo, ora lui, ora le sue capre lodando, e seco in-frammettentemente addomesticandosi, quando lo richiedeache sonasse, quando gli promeltea di donargli cotai suenovelle, e talora gli dava speranza di farlo franco, mo-strando di potere appo 1 padrone ogni cosa; e quando gli. parve daverlo lene alla mano, una sera appostandolo chetornava con le capre del pascolo, fattogiisi primamente in-contro, lo baciò, poscia cercando di recarlosi in atto chestanno le capre sotto i bacchi, egli poi che fa stato alquantoa vedere, pure alla fine avvedutosi di quel che fare inten-dea, sargomentava di levarlosi dattorno, dicendo, che bene SS DAFNI E CL02 stava che i becchi montassero le capre ; ma non già seramai veduto che un becco montasse un altro becco, né unmontone invece d una pecora un altro montone, nò ungallo per una gallina un altro gallo. Già sera Gnatone di-sposto a forzarlo, e cominciava a manometterlo, quandoil pancione, chera ubbriaco, e per ogni poco di tentennìobarcollava, ad un sol guizzo, che fece il giovinetto, si trovòper terra rovescio, che parve un sacco di stabbio, e pitibisogno avea di manovelle e di curri per rizzarlo che dunfanciullo. Dafni, uscitogli degli artigli, si mise a gambe super T erta a gui


Size: 1333px × 1875px
Photo credit: © The Reading Room / Alamy / Afripics
License: Licensed
Model Released: No

Keywords: ., bookcentury1800, bookdecade1860, bookidgliamoripast, bookyear1863