. . On è alcun dnbbio,che quefta Imprefa dellAqui-lana quale tiene gli occhi fifsi nel Sole,col Motto,Che Mi Pvo1 Far Di Vera GloriaLieta,fia fabricata, ò formata da quel veramente fantoprecepto del Petrarca,Tienpurgli occhi quaV aquila in quel Sole,Che ti può far deterna gloria fi vede, che quefta Signora con molta mode/Ha auendo aparlar di fé ftefla, ha mutata gentilmente la parola del PetrarcaDegno in Li Era, & fimilmente con molto giudicio, doue ilPetrarca dille, Et e rn a Gloria, che potrebbe pure in vncer tomo* LIBRO


. . On è alcun dnbbio,che quefta Imprefa dellAqui-lana quale tiene gli occhi fifsi nel Sole,col Motto,Che Mi Pvo1 Far Di Vera GloriaLieta,fia fabricata, ò formata da quel veramente fantoprecepto del Petrarca,Tienpurgli occhi quaV aquila in quel Sole,Che ti può far deterna gloria fi vede, che quefta Signora con molta mode/Ha auendo aparlar di fé ftefla, ha mutata gentilmente la parola del PetrarcaDegno in Li Era, & fimilmente con molto giudicio, doue ilPetrarca dille, Et e rn a Gloria, che potrebbe pure in vncer tomo* LIBRO II. PARTE III. 155 to modo,moftrar di cóprendere,& voler far* eterna la gloria mondana, ha voluto quefta Signora dir, Vera Glor ia. Laqualparola no può riftrettamente comprendere altra gloria,che quel-Ia,la qual nafea dalle virtù,& dallottime,^ fante ó-ciofìa cofa, che fecondo il modo del parlar commune, noi dicia-mo,© chiamiamo eterna gloriaquella di Cefare, dAleffandro, &cdaltri infiniti,i quali tuttauia fono ftati fcele


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