. Dialogo dell'imprese militari et amorose di Monsignor Giouio, vescouo di Nocera : et del S. Gabriel Symeoni fiorentino : con vn ragionamento di M. Lodouico Domenichi, nel medesimo soggetto : con la tauola . G I oSono alcuni grandi > che nelle imprefie loro fiegno T> I lM. giovi O. T47 feguouo la cor^formiù 0 del nome h dellarme loro,come fece ti gran Matthia Conùno Re dangheria ; il^uale porto il corno per imprefa ; vccello diforza, ^uiuacitafingolan ic chi porto t arme propria^come fa il Signor Giouannì Schiepttfienfe , fattoRe d^Fngheria per fmore di Solimano Signor de-Turc


. Dialogo dell'imprese militari et amorose di Monsignor Giouio, vescouo di Nocera : et del S. Gabriel Symeoni fiorentino : con vn ragionamento di M. Lodouico Domenichi, nel medesimo soggetto : con la tauola . G I oSono alcuni grandi > che nelle imprefie loro fiegno T> I lM. giovi O. T47 feguouo la cor^formiù 0 del nome h dellarme loro,come fece ti gran Matthia Conùno Re dangheria ; il^uale porto il corno per imprefa ; vccello diforza, ^uiuacitafingolan ic chi porto t arme propria^come fa il Signor Giouannì Schiepttfienfe , fattoRe d^Fngheria per fmore di Solimano Signor de-Turchi y e per affettione dalcuni baroni del Regnocoronato in Alba regale. Effo pori))per imprefa vnaLupa con le poppe piene y che fu anchora tarme delpadri ima egli n/aggi un fé il motto ycompoflo con con-ueneuole arguti a dal Signor Stefano Broderico granCancelliere del Regno,che diceua i s v a a l i e-N A qj E PIGNORA nvtrit; Volendo di-re,che riceucua in grafia quegliyanchorayche gli era-no flati contrari, K 2 J^ L^ IMPRESE. Jo fneraquafifcordMdtdirui vnaychene prtoUSignor Iramefcù Maria della Romre Duca àVr-hinOydofo che con lefm mani ammazzo ti CardinaldiPamam Ratiennafer ^vendicar ingiurie^che da Imhaueua Tn Leo-pe ramfapte di color naturale in camfo rojfo convm fiocco in mano^ e con vn hreue , che diceua\ NON DEEST CENEROSO IN PÌECTORE V I R T V s ; efuinuentato a fimìlitudine di quelloyche forti) Pompeo {come narra Plutarcho) dal ConteBaldejfar Cafiiglione y il quale interuenne col Ducaalla morte del detto Cardinale, anchcr che il Ducanon volejfe fare molta mclira di quefia tmfrcfa perfigger Lodio ei^inmdia de Cardinali. Il DI lM, G io F I 0. I4P


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