. Dialogo dell'imprese militari et amorose . dico, che quella del S. Ot*tauian Fregofi alla guerra di Bologna, e di Modonafu reputata ingeniofifima, ma alquanto ftrallaganteper lapittura,perche porto vna gran filza della letteraO nero in campo doro,nel Pembo dellefhemita dellebarde, le quali lettere per abbaco fignifican nulla, equandhanno vna lettera di numero atlanti, fannovna moltitudine quafi infinita, verbi gratta Sfacen-dola vn iotafignifichera milioni di milioni. Era vnbreue di [opro al lembo, che lo giratia tutto ; dicendo: HOC PERSE N1HIL EST, SED SI M I- NIMVM ADDIDERIS, MAXIMVM FI E


. Dialogo dell'imprese militari et amorose . dico, che quella del S. Ot*tauian Fregofi alla guerra di Bologna, e di Modonafu reputata ingeniofifima, ma alquanto ftrallaganteper lapittura,perche porto vna gran filza della letteraO nero in campo doro,nel Pembo dellefhemita dellebarde, le quali lettere per abbaco fignifican nulla, equandhanno vna lettera di numero atlanti, fannovna moltitudine quafi infinita, verbi gratta Sfacen-dola vn iotafignifichera milioni di milioni. Era vnbreue di [opro al lembo, che lo giratia tutto ; dicendo: HOC PERSE N1HIL EST, SED SI M I- NIMVM ADDIDERIS, MAXIMVM FI ET. fignificando, che con ogni poco et aiuto,haurebbe ricu-perato lo flato di Genoua, il qualfugia del S. Pietro[uopadre,evi fu ammazzato combattendo* ejfende F 2 *4 LEI M P RESE effo S. Ottauiano alt hora comefuorufcito,quafi nieteappogiato al Duca dVrbino, ma in affai affettatonedejferrimeffò in cafa, come fu fot da Papa Leone. Èben *vero, che il motto ìfouerchiamente lungo, ma lanatura dellargutif imo foggetto lo cip or ta molto bene». llS. Gieronimo Adorno, il quale prendendo Ce-noua col braccio de Cefariani,caccio il detto S. Otta-uiano Tyegofoperhauere egli ceduto al Ducato,face dofi eglifrMKefe col nome di Gouernadore ìfugiouanedi gran virtù, e perciò dincomparabile affettatione,ma la morte gli hebbe inuidia troppo tofto. Effo cernegiouane arditamente innamorato dvna gentil dona,di bellezza epudiàtia rara, laquale io conofceua, ejranchorviuei mirìchiefe,chio gli facefi vnimfrefa di DI LM. GIOVIO. tf di quefto tenore,che penfaua e teneva per certo, chelacqutflo dellamor di coHeijhaueffe a ejfer la conten-tezza el principio della felicita jùa > o che non lac-qmfladofuffe per metter fine a trattagli), che haueuafopfonati per l* addietro, sì di quefto amore, comedellimprefé di guerra e prigionia con affrettargli lamorie, il chevdendo, mifouuenne quello,che ferineGiulio obfequente de prodigi)s\cioe,che il Fulmine haquefla natura, che venendo dopo i trauaglije le


Size: 1827px × 1368px
Photo credit: © Reading Room 2020 / Alamy / Afripics
License: Licensed
Model Released: No

Keywords: ., bookauthordukeuniversitylibrarygilbertcollectio, bookdecade1570