. Collezione di monografie illustrate . DAMATRICE : MADONNA E SANTI. (PINACOTECA COMUNALE). (Fot. GargioUi). sollecitazioni e sfiduciato dei rimedi — ripetendo forse ciò che con forma poetica glifa dire Giosuè Carducci a proposito degli irrequieti perugini : Per ammonire, il padre eterno lia i tuoni,Io suo vicario avrò lartiglieria. — invia anche in Ascoli Tarchitetto Antonio Sangallo con lincarico di ampliare e ren-dere solida ed inespugnabile la rocca, che da circa duecento anni esisteva nei pressi?di Porta Maggiore, e di munirla di colubrine e cannoni che avrebbero dovuto servire 98 ITALIA


. Collezione di monografie illustrate . DAMATRICE : MADONNA E SANTI. (PINACOTECA COMUNALE). (Fot. GargioUi). sollecitazioni e sfiduciato dei rimedi — ripetendo forse ciò che con forma poetica glifa dire Giosuè Carducci a proposito degli irrequieti perugini : Per ammonire, il padre eterno lia i tuoni,Io suo vicario avrò lartiglieria. — invia anche in Ascoli Tarchitetto Antonio Sangallo con lincarico di ampliare e ren-dere solida ed inespugnabile la rocca, che da circa duecento anni esisteva nei pressi?di Porta Maggiore, e di munirla di colubrine e cannoni che avrebbero dovuto servire 98 ITALIA ARTISTICA di ammonimento agli ascolani. Non sappiamo se in realtà il rimedio adottato dalpapa abbia in pratica serto, e se solo ad esso si debba attribuire il ritorno in cittàdella pace e della tranquillità, le quali durarono inalterate per molti anni. Attraverso questi torbidi avvenimenti, che funestarono Ascoli durante la primametà del cinquecento, larte non vi si arresta, ma vi prosegue il suo cammino :OLA DAMATRICE: beato GIACOMO DELLA MARCA, S- LEONARDO; S. MICHELE ARCANGELO, S. CRISTINA E S. ANTONIOABATE. (Fot. GargioUi). La storia dellarte ascolana durante la prima metà del secolo XVI si svolge spe-cialmente intorno al nome di Nicola Filotesio, detto comunemente — per la suapatria dorigine — Cola dAmatrice. Quando questartista, sul principiare dello stessosecolo, venne per la prima volta in Ascoli ad esercitarvi la pittura trovò quivi più vivoche mai lentusiasmo che vi aveva destato larte crivellesca. Gli ori rutilanti, la ricchezzadelle stoffe, la grande luminosità del colorito che rifulgevano nelle tavole del misticopittore veneto, la soave idealità che costui aveva trasfuso nelle madonne e nei santi,racchiusi entro le ricche cornici dei polittici, continuavano ad affascinare lanimo degliascolani tenendo avvinto a sé il loro gusto estetico. Quindi Cola, in quella sua primadimora in Ascoli, dovette costringere il suo pennello a ritr


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