Notizie de' professori del disegno da Cimabue in qua : per le quali si dimostra come, e per chi le bell' arti di pittura, scultura, e architettura lasciata la rozzezza delle maniere greca, e gottica, si siano in questi secoli ridotte all' antica loro perfezione . ea anche divertirfi, traftullandofi colfuono e col canto alPimprovvifo, e fino col cane e colla gatta. Dilettoti!in eftremo della pefea, tantoché fé egli avveniva, eh e vi fofle chiamatodacompagni in tempo, che egli averle fopra alla frefea calcina abbozzata,e anche a buon termine ridotta alcunopera, potava i pennelli, lafciandoil lav


Notizie de' professori del disegno da Cimabue in qua : per le quali si dimostra come, e per chi le bell' arti di pittura, scultura, e architettura lasciata la rozzezza delle maniere greca, e gottica, si siano in questi secoli ridotte all' antica loro perfezione . ea anche divertirfi, traftullandofi colfuono e col canto alPimprovvifo, e fino col cane e colla gatta. Dilettoti!in eftremo della pefea, tantoché fé egli avveniva, eh e vi fofle chiamatodacompagni in tempo, che egli averle fopra alla frefea calcina abbozzata,e anche a buon termine ridotta alcunopera, potava i pennelli, lafciandoil lavoro nello flato ehefi trovava; onde gli era duopo il feguente gior*no gettare il tutto a terra, dar nuovo intonaco, e ricominciare da capo lapittura. Non poche volte ancora (tanto era egli pronto alle chiamatedelle converfazioni) avendo avanti lignudo al naturale, ordinavagh il nonparrir di quel luogo, finchei tornafle ; il che però feguiva dopo molte i fuoi difcepoli Giufeppe Axereto fuo figliuolo, Giovanni SolaroGenovefe, che molte opere copiò del maeftro a maraviglia bene; e finì fuavita lanno 1656. Fu anche difcepolo di Giovacchino, Giovambatiih Ta- nara nobile Genovefe, che dipinfe per fé fieno, e pe proprj parenti eamici. NOTI- 3°S. D E E NOTIZIE DE PROFESSORI DEL DISEGNO DA CIMABUE IN QUA DECENNALE IV DELLA PARTE L DEL SECOLO V. DAL JMDCXXX. AL MDCXXXX. DON ANGIOL MARIA COLOiMBONI DA GUBBIO MINIATORE JMonaco Ulive favo. U il natale di quello artefice V anno 1608. il padre fuofu FlamminioColomboni cittadino di Gubbio. Vefttfin da giovanetto labito della Congregazione Olive-tana: ed in quella fi moftrò fin dal bel principio ap-prezzabile , non meno pe buoni coftumi , che per1 le inclinazioni alle lettere e ad altre fucoltadi, nellequali col tempo riufcì di non ordinaria eccellenza,e particolarmente nelle matematiche. Stampò in Bo*logna lanno 1669. un libro intitolato Trofica Gnomo-nica, ovvero Tavole, colle quali ciafcuno agevolmente può far da [e gli


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