Opere volgari . on incredibil gufto , etraportato ancora in. molte altre lingue. Ma come aflai foventetra Terbe migliori fi trova mefcolata o ortica , o triboli, o alcunpruno, è ftato dalla incomparabile prudenza de fuperiori confide-rato, che alcune cofe feminatc per eflo avrebbono potuto dare oc-calìone ad alcuno di prenderli troppa licenza, e ufar minor rifpet-to di quello che fi convenilìc ; cofa del tutto contraria allintenzio-ne di quel virtuofiffimo Cavaliere. Però volendo levare ogni fcan-dalo che fopra ciò poteifc nafeere, e affin che sì nobil fatica rc- a ttaf- * Quello Antonio Cicca


Opere volgari . on incredibil gufto , etraportato ancora in. molte altre lingue. Ma come aflai foventetra Terbe migliori fi trova mefcolata o ortica , o triboli, o alcunpruno, è ftato dalla incomparabile prudenza de fuperiori confide-rato, che alcune cofe feminatc per eflo avrebbono potuto dare oc-calìone ad alcuno di prenderli troppa licenza, e ufar minor rifpet-to di quello che fi convenilìc ; cofa del tutto contraria allintenzio-ne di quel virtuofiffimo Cavaliere. Però volendo levare ogni fcan-dalo che fopra ciò poteifc nafeere, e affin che sì nobil fatica rc- a ttaf- * Quello Antonio Ciccarelli ferirle alcuni Giovambatifta deCavalieri, in Roma. 1590. Difcorfi ftampati in Roma lanno 15;?. in 4. in 4. Le Vite de Pontefici, con le loro ef- quando non sabbia a leggere i??$. il che_, figie di Giovambatifla dcCavalieri In Ro- p^r più probabile. Le Vite degl Imperatori ma, per il Baia. 158». in 4- e in Veneiia Romani, con 1 ritratti intagliati in rsme da lo fteflb anno, forfè per Bernardo ii LETTERA DEL frane con quella intera candidezza, alla quale fi può credere, cheil fuofifte{to .Autore lavrebbe condotta , fé avene potuto prevederelimili oecafioni , li rifolfero i medefimi di faraccomodar tutti queiluoghi che potettero macchiare la purità fua , lafciandofi nondi-meno quelle piacevolezze the neceffariamente ai Dialoghi conven-gono. E oltre ciò parendo loro per degni rifpetti, che nel marginedel quarto libro fi notafiero quelle parti nelle quali 1 Autore nonfecondo il parer proprio , ma fecondo la fcuola Platonica ragionafle :di tutto quefto a me ne diedero il carico ; il quale conobbi ben*io efler gravifiìmo, e che di gran lunga avanzava le mie deboli for-ze ; convenendofi averavanti gli occhi, come legge inviolabile, dinon traviar mai dall iftefle parole, e dal modo proprio del direufato dellAutore; e procurare, e ftare molto avvertito, che nonfolo la rammendatura non apparine a tutti, ma chella né ancofofle conolciuta da coloro che di più ac


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