. Poesie di Ossian, figlio di Fingal, antico poeta Celtico, . vi. Veggo di Fidala <* 375 Locchio vermiglio, e veggoSu la diletta figliaPender di Sarno le Tevere ciglia . éQuando vedraffi, o verginella amabile, La bianca mano dilicata, e morbida ? 3 80Quando sudrà la voce tua dolciflìmaPiù che di venticel foave libilo ?In traccia andran le fanciullette tenereDi te , di te, nò rinvenir potrannoti. S So. a Ficlalan fu il primo che mori poco dopo la fuga regnaffe in Iniftore . della fua figlia . b Sarno , padre di Cornala 3 (CCLXXIV) Solo nei fogni della notte placida 385 Verrai per confolar gl


. Poesie di Ossian, figlio di Fingal, antico poeta Celtico, . vi. Veggo di Fidala <* 375 Locchio vermiglio, e veggoSu la diletta figliaPender di Sarno le Tevere ciglia . éQuando vedraffi, o verginella amabile, La bianca mano dilicata, e morbida ? 3 80Quando sudrà la voce tua dolciflìmaPiù che di venticel foave libilo ?In traccia andran le fanciullette tenereDi te , di te, nò rinvenir potrannoti. S So. a Ficlalan fu il primo che mori poco dopo la fuga regnaffe in Iniftore . della fua figlia . b Sarno , padre di Cornala 3 (CCLXXIV) Solo nei fogni della notte placida 385 Verrai per confolar gli afflitti fpiriti,E pace porterai, dolcezza, e rimarrà quella tua voce armonicaNe loro orecchi, e 1 dì penfofe, e taciteAi dolci fogni correran con lanimo. 39CVedi, vedi, Quanti rapidi Vapor fiammiferi Che volteggiano E gareggiano 395 Per accoglierti Per avvoglierti Bella , vedi, Raggi tremuli 400 Di Luna candida, Che follevano 11 tuo fpirito, E tinvertono, (CCLXV) Ti ri vertono, O graziola vergine, Dammanto lucidifiìmo » 405. OS- (. L XX VI ) OSSERVAZIONI. i i^^Uefta circonlocuzione è molto a-rtifkiofa e conve-V^ niente. Cornala temeva che fofle morto il fuo-Fingal, e non ofava domandarne direttamente, perciòfi ferve di contraffegni per indicarlo, che gli vengonofuggenti dalla ina paflione. Ella vuol piuttofto inten-der la Tua difgrazia, che fentirla, e ricevendo il colpoobbliquamente, tenta di eluderne la forza. * 2. Quis ejl ijìe, qui qua fi flumen afecndit ? Ger. e. 7. * 3. Surge, propera, amica me a, formofa me a, & ìende mihi faciem tuam : [onci vox tua in auxibus-meis. Cant. e. 2. 4. Jam hyems tran flit, imber abiit, & recejfit. 5. Le parole precife dellOriginale non fono che quelle:Egli ritorno con la fua fama, fento la dejlra delle fu ebattaglie. Ma conviene ehio mi ripofi dietro la ruperfinche mi fi calma lo fpirito dal fuo timore. L arpapiami vicina, e voi feiogliete il canto, 0 figlie di Mor~ni. Quello luogo a


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