. Storia dei monumenti del reame delle Due Sicilie. tre Conirade; i qualitalvolta da Dèmoni, non soddisfatti maidi vendette spietate, si facevano i Potentistessi, da infami Condultieri di quelle or-de a rovina estrema della propria Patria!Tremendi delitti che la Storia della Patriarammenta, e che i Secoli non perdonanti E latito avvenne verso P anno 880 ,quando il maledetto Attanasio, Duca diNapoli, onde cacciar dalla sede Guaimi)ro, Priucipe di Salerno, guidò nelle sueterre la infame masnada. Perfido il Du-ca a perfidi imperava ; e non perdonandoa donne ed a fanciulli, procedea cosparsodi san


. Storia dei monumenti del reame delle Due Sicilie. tre Conirade; i qualitalvolta da Dèmoni, non soddisfatti maidi vendette spietate, si facevano i Potentistessi, da infami Condultieri di quelle or-de a rovina estrema della propria Patria!Tremendi delitti che la Storia della Patriarammenta, e che i Secoli non perdonanti E latito avvenne verso P anno 880 ,quando il maledetto Attanasio, Duca diNapoli, onde cacciar dalla sede Guaimi)ro, Priucipe di Salerno, guidò nelle sueterre la infame masnada. Perfido il Du-ca a perfidi imperava ; e non perdonandoa donne ed a fanciulli, procedea cosparsodi sangue, recando inaudite stragi, e tullii flagelli del Dispotismo. Né il romaico San Liberatore campòdal fato comune. Poiché nello sperarequegli empii che in quelle Celle si ce-lassero oro e suppelleilili preziosi ; avi-di ed ebbri , mossero alla sua ansia per P oro tramuta gli uominiin beWe. All alba d un mattino di quel-P Anno funestissimo, mentre le Suoresi avviavano ai sacri Cantici, la Mon-tagna alpeslra risuonò di grida feroci , e. ??&m-0- ak ì^Sw27&fé&&?*&g0v&r- UN NOTB 489 crescendo lo strepito delle armi intorno ,quelle Romite videro a furia abbattuta laporla, e penetrarvi stuolo di orridi Arma-li. Le Suore videro che quella per esseera 1 ultima ora, né paventarono, macingendo lAltare si strinsero intrepide in-torno alla Croce nel supremo momento. 1 Maledetti , intanto , poiché ebberocercalo indarno nelle povere ed angustestanze, nulla trovatovi che gli adescasse,delusi e furenti risalirono per impeto dirabbia efferata, e penetrarono nella Chie-sa per isfogo di stragi. Orrenda scena !Eran dieci le Romite, e tutte bagnaronodi sangue il suolo, che spruzzò sullAlta-re ove posava 1 Ostia Sacrosanta ed inte-muta. Né i Manigoldi si dissetarono, poi-ché recidendo le teste di quelle Martiri in-vitte , per smania o desiderio terribile chevi palpitasse ancora aura di vita per in-novarne lo scempio , sulle punte delle sa-crileghe spade le portarono a trionfo per


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