. Storia dell'Italia antica. andava alle donne altruie faceva adulterii per politica, come dicevano gli amici,volendo per mezzo delle mogli scoprire gli intendimentidei mariti. Teneva mezzani, facevasi procacciare le donneanche da Livia sua moglie. Amoreggiò la moglie di Me-cenate suo primo ministro, e per lei scemò laffetto almarito ^. Onde i cittadini cui era nota la vita dellaustero » Svetonio, 72-79. Per la casa del Palatino vedi Canina, Edi/tzii ^ il. IV, lav. 298-302; e Parker, The Archeoìogy of Rome. — Palatine Hiìl. toni. I, p,-\;ie II, fd. Svetonio, 63, Ò3, 71 ; Dione Cassio, LIV,


. Storia dell'Italia antica. andava alle donne altruie faceva adulterii per politica, come dicevano gli amici,volendo per mezzo delle mogli scoprire gli intendimentidei mariti. Teneva mezzani, facevasi procacciare le donneanche da Livia sua moglie. Amoreggiò la moglie di Me-cenate suo primo ministro, e per lei scemò laffetto almarito ^. Onde i cittadini cui era nota la vita dellaustero » Svetonio, 72-79. Per la casa del Palatino vedi Canina, Edi/tzii ^ il. IV, lav. 298-302; e Parker, The Archeoìogy of Rome. — Palatine Hiìl. toni. I, p,-\;ie II, fd. Svetonio, 63, Ò3, 71 ; Dione Cassio, LIV, V, e 19, , 43: Zoi!.?-a, X. 38 36 ORDINI CONTRO I CELIBI. [LiB. VII censore, non curandone le parole, dagli esempi pigliavanoautorità a rimanere in loro corrotti costumi. E quindiriuscivano inutili le sue leggi per frenare il lusso dt-iconviti, per bandire gli adulterii e gli stupri, e per or-dinare i matrimoni, e rimettere la santità nei costumidomestici *.Principalissime di tutte le sue leggi furono ciuelle. Ruderi della casa di Augusto sul ralatinc {Iai-ìu;r contro i celibi, aventi, al tempo stesso, fine morale, li-scale e politico. La legge Giulia sui matrimoni, e laPapia Poppea, che poscia fu complemento di essa, inllis- 1 Svctùnio, 3i; Oellio, II, 21; Dione, LIV, IG, T,VI, 2-9. Conf. Orazio, 0(.j IV, b,22, ecc., e IV, 15, 10. Cap. 1.] ORDINI CONTRO I CELIBI. 37 sero pene gravissime a chi ad una data età non avessepreso moglie, né procreato figliuoli. Non trascurò nullaper indurre i cittadini a dar prole allo Stato; recitò inpieno senato, e fece nota al popolo per via di un edittoForazione di Q. Metello sulla, necessità daumentare laprole 1; mostrò pubblicamente Germanico beato di suafigliuolanza. Per facilitare i matrimoni permise agli inge-nui, che erano più delle femmine, di unirsi a liberto; perincoraggiare le donne vietò che alle mogli si alienasse ladote, e a spavento di quelli che rompessero la fede giu-rata, e invadessero laltrui proprietà


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