. Dialogo pio et specvlativo, con diuerse sentenze latine & volgari. thodetto)dellafapietia,^la troba in me^/^o a i duefotgondella fama dilatatay altro non voglionoinferirefe non che quello huomo epiu ricco ^ pt4fauioychefolamente cerca lafcien/U ditutte le co^fe^^ laferpetuita{figuratafertAnchora)deUiafua huonafamaficome di lontuno sodano ilfulmine ^ la tromba^^ diquinaccjue che i Ro-manifopra al tempio di Saturno collocarono leimagini de i Tritoni con le loro trombe marine alla hocca)^^ la coda nafcofa tra le gamheyfgnifi^.candoche da Saturno fmo ai tempi loro la memoria delle cofefeguite an


. Dialogo pio et specvlativo, con diuerse sentenze latine & volgari. thodetto)dellafapietia,^la troba in me^/^o a i duefotgondella fama dilatatay altro non voglionoinferirefe non che quello huomo epiu ricco ^ pt4fauioychefolamente cerca lafcien/U ditutte le co^fe^^ laferpetuita{figuratafertAnchora)deUiafua huonafamaficome di lontuno sodano ilfulmine ^ la tromba^^ diquinaccjue che i Ro-manifopra al tempio di Saturno collocarono leimagini de i Tritoni con le loro trombe marine alla hocca)^^ la coda nafcofa tra le gamheyfgnifi^.candoche da Saturno fmo ai tempi loro la memoria delle cofefeguite anchora viueua^rifona-uafi come innan^a Saturno erajhcta confufa,nafcofay^ Apelle dtpingendo Hma-gtne doAleJfandro magno(il ojuale ^poftoneltepiodi DianaEfefia)pero glimeffe vnfulmine in manoyf^contale artifitioyche le ditapareuano di rilieuoy ^ilfulminefuora della tauoUy doue era dipnto: ilquale per quefta medefima cagione fcolpirono iSiracufaniy Agatocle, At^guflof^ altrifmperatori nella maniera che tu vedi. Xll DIALOGO PIO. EtbencheT*ind:roperUferme^ (^ per-petmta pongha %>n anchora Jbla» glEgytij 65*Grecinondtmeno ne ufarono due ^ pertEtter-nita il Globo. d j p i s. Perche attnhutrono gl an-tichila Lyraallafapiential v r a n. FuopinionedEratoftene(come recita Htginio) che MercUriodelgufciodjna Teftugginefacejfe prima laLyray^ dipoi la donaffe d Orfeo con vijxorde»temperate fecondo la proportione de ifette piane-tiynella quale harmonia conftfle la fapientia^ficomenelladifcrepanz^ala pa^^ada quale fenz^a< ordine ^ mifura operando^genera diquellifcan •doli (^ inconuenientiiche preuifti dafla fapientia non j^offano aleinuocereineportare dano ad aU triian E T S P E C V L A T I V O: uj tri:anchomche alcumvoglino che ad Apollinenon k Otfeo donajfe Adercurio la Lyra^i^ qApolline ad aAmfione» perche molto hanno certihuominierratOydicendo che aApolline non (tPldercurio fu inuentore di quefto ftormento, poi chenoihabbiamoil te^imonio d


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