Orlando furioso . caggixTer la uecchu odùtdcutlipefd ;il quii ferito sii Id uerdepidggidSptegd àZerbindileildgrduc offcfdtOnde dccrefce ucr IciVoMo, e h ode altigridiilcM^ildrizzd. IN QVESTO CANTO VE NTES I MOPRI M O , ETPEK TVTTO •uiiiiquefi parla dellempia Gabriiu,sh2 lclfcnipio duna pciFiTia & fccltratirtiina femiiia,che non lì uincc con alcun beneficio . Et in Filandro,quello dun ucro,^ pcrrcnillinìo dal uedcrfi, che il detto tilandro,pacil(eagri torto la prigionia dtllatnico Argco,& poi la morte dalliniqua uecchia, fadcflequaich uno in dubbio deila del


Orlando furioso . caggixTer la uecchu odùtdcutlipefd ;il quii ferito sii Id uerdepidggidSptegd àZerbindileildgrduc offcfdtOnde dccrefce ucr IciVoMo, e h ode altigridiilcM^ildrizzd. IN QVESTO CANTO VE NTES I MOPRI M O , ETPEK TVTTO •uiiiiquefi parla dellempia Gabriiu,sh2 lclfcnipio duna pciFiTia & fccltratirtiina femiiia,che non lì uincc con alcun beneficio . Et in Filandro,quello dun ucro,^ pcrrcnillinìo dal uedcrfi, che il detto tilandro,pacil(eagri torto la prigionia dtllatnico Argco,& poi la morte dalliniqua uecchia, fadcflequaich uno in dubbio deila della pr»uidcnzadiuina; urnga più toilo , & più ragioncuolmentea farcon quello lerma cóclufione,che adunque li dia altra una doppo la morte decorpi nollri, nella quale Iddio giudiflimodia degno caftigoà chi non lha hauuto, defuoi demeriti , & degno prcmioà chi deTuoimeritinou lha fecondo la iniluradellinfinita benignità (uà, confeguuo ^ui balTo . C ^ Ti^r 0 y E T^T E S I ?1 0 T III TU E F V N E intorno credeirò, chcftnngd S n M \ cosìne cosi legnochiodo, CoMEldfe,chundbcUddlindcingd Del fuo tendce iiidijfoluhil nodo. 1^ ddgli antichi par, che fi dipingiLa [anta Fé «fflitj in altro modo, Che dun uel bianco, che la copra tuttd ;Chilfolputo,unfolneo la può far brutta. L A fede mqua non deuteffcr corrotta,0 data t, un fola, ò data tnfieme k mille,E cosi in una felua, in una grottaLontan da U cittadi, t da It «itff ; Come dinanzi k Tribunali in fi-ottiDi teilimon, di fcritti,e dipojì giurar e, ò fcgno altropih ejfreffo^Bafti una uolta, che sbabbia promeffo. QueUd feruò, come feruar fi ogni imprefa il caualier Zerbino ,E quiuidimoRrò, che conto nhcbbe,Qu^ando fi tolfé dal proprio caminoTer andar con co^ei ; laqualgVincrebbtCome shaucffe il morbo si uicino,0 pur la morte Qef]a;mapoteaTi:< chel dcfio, quel che promeffo haute, 4 Di/it di Itii^ che di uederta fottaLa fua condotta, tanto al cor narrabbia dt duol ,nèle fa motto ;


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