. Poesie pel solenne ingresso di Sua Eccellenza il signor Alvise Contarini 2do Kr. alla dignità di proccuratore di S. Marco . noLAnime grandi, e di virtute amiche ; E poiché il Ciel di quefla or ne fé dono,Che forfè ofcura le memorie antiche,Perchè in altro impiegar deCarmi il mono? DEL (xc ) DEL REVERENDISSIMO SIGNOR Giovanni Andrea V a e e a r i ARCIPRETE DI ZOVONE soletto! Oh fé dal colle (*) ove sì chiaro pofàIl Tofco Vate, lonorata teda,Signor, levando, il pie volgeflè a queftaParte dEuganea, ehè di Te faftofa, E qui leggendo nella quercia annofa Tuo Nome incilò, cui di fronde inteftaCing
. Poesie pel solenne ingresso di Sua Eccellenza il signor Alvise Contarini 2do Kr. alla dignità di proccuratore di S. Marco . noLAnime grandi, e di virtute amiche ; E poiché il Ciel di quefla or ne fé dono,Che forfè ofcura le memorie antiche,Perchè in altro impiegar deCarmi il mono? DEL (xc ) DEL REVERENDISSIMO SIGNOR Giovanni Andrea V a e e a r i ARCIPRETE DI ZOVONE soletto! Oh fé dal colle (*) ove sì chiaro pofàIl Tofco Vate, lonorata teda,Signor, levando, il pie volgeflè a queftaParte dEuganea, ehè di Te faftofa, E qui leggendo nella quercia annofa Tuo Nome incilò, cui di fronde inteftaCinge corona, le tue chiare geftaSuonare udifle per la piaggia ombrofa; Ei che del Bello accefo e del fublimeFin ne fuoi primi giovanili erroriDogni rara virtù colfe le cime, Scordando alte Colonne, e cafti Allori,Te canteria con più leggiadre rime,Nuovo Spirto gentil, che V oftro onori. DEL _ (*) Arquà vicino a Zovone e Vò, ove fono molti poderi deliEccellen-tifiìma Famiglia Contarini. ( XC1 ) del signor conte abjlte Matteo Franzoja P. P. di Diritto Naturale Pubblico e delle Genti nell Univerfità di A SUA eccellenza il signorALVISE CONTARINIP™ FRATELLO DI S. E. PROCCU R ATORE Questa a Palla ed a Te diletta chioftra,Darti novelle per Te ricca e adornaLafcia, Signor, per poco, e allAdria torna,Che di Te pure ora fa pompa, e mo/lra. Mentre quella virtù fregia ed innoftra Nel tuo Germano, che al fuo ièn ritorna,Che per dritto di fangue ammanta ed orna,Priico retaggio fuo, la fchiatta voflra. E 1 Genio fteflo, ond hai Tu retto il freno DAdige un tempo, ed or la Brenta onori,Ne men umano allor, ned or mert grande; Là full Iftro del par, che all Adria in fenoArbitro fé il German di tutti i cori,E in sì bei rai di gloria oggi fi fpande. D i ( XC1I )D I Filandro Cretense
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