. Della piu che novissima iconologia . fupus, il che è tan to chiaro per efperien-za, che per non difacerbar le piaghe della no-ftra milcria, non occorre farui lungo difcorfo. IIcerchio, è fegno,cheil tempo fempregi-ra, ne ha per fua natura principio, ne fine, maè principio, e fine di fé foloalle cofe terrene,& a gli elementi, che fono sfèrici. La ruina,e la bocca aperta, & i denti di fer-ro,moftrano, che il tempo ftrugge,guafta,con-fuma, & manda per terra tuttelie cofe fenza.»fpefa^&fenza fatica. Ttffffrrr- Tempo ^ HVoitio vecchio j aJato col -piede deftro fo-pra dvnaruota:& con le biJancie,


. Della piu che novissima iconologia . fupus, il che è tan to chiaro per efperien-za, che per non difacerbar le piaghe della no-ftra milcria, non occorre farui lungo difcorfo. IIcerchio, è fegno,cheil tempo fempregi-ra, ne ha per fua natura principio, ne fine, maè principio, e fine di fé foloalle cofe terrene,& a gli elementi, che fono sfèrici. La ruina,e la bocca aperta, & i denti di fer-ro,moftrano, che il tempo ftrugge,guafta,con-fuma, & manda per terra tuttelie cofe fenza.»fpefa^&fenza fatica. Ttffffrrr- Tempo ^ HVoitio vecchio j aJato col -piede deftro fo-pra dvnaruota:& con le biJancie, ouerocol pt(o geometrico in mano. II pie defiro fòpra alia ruotailaquale con lafua circonferenza non toccajfe non in vn puncojciic non ftàmai fermo ci fa comprendere, T E N A Parte Terza. m che il tempo non ha fe non il preterito, & itfuturo,effendo ilprefente vn momento indi*uifibile. Le bilancie, ouero pefo Geometrico dimo-ftrano,che il tempo, è quello, che agguagliai&aggiufta tutte le cofe. CITA. VNA vecchiajche dogni iiitorno fìa cir-condata di hellera, e de rami della me-defima pianta ne tenga in ambe le mani. E attribuito di tal maniera il nome deHa-jTenacità allhellera, come fìgnifìcato di lega-jre,e,d*abbracciare5chegià appreflb i Romanial Sacerdote di Gioue nonfolo era trifto augu-rio toccarla,mà anche il nominarla 3 acciòcheindi non apparifle legato in alcun modo, ne__5in farti ne pur col penfiero,e per que(!a cagio-ne non gli era pur lecito di portarne vninel-lo., volendo y che aSacerdotifuflèro tutte Ie_j«dfe libere. Onde appreflb Virgilio fi legge,ftie voJCQdo faifacri£cio Didencpteuò Vìaì legami de ipiedila velie. edifcinfei? dogni intorno TENTATI CTN^. DONNA la quaffc con la defira mano tie-ne vn vafodi fuoco, e con la finifira te-nendo vn baflone io fìu22Ìca & maneggia perche tentare,non èaitro,chefomentare , che per fé fteflb hi poca forzarle bene e po-tente ad hauerne a^ai, & ad accelerar lopera,ò di corpO:)ò di mente: TENTAT


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