. Storia dell'Italia antica. c-ciante catene, è permesso aprire il cuore alla gioia:ognuno ora è felice, e debbo godere, cantare, danzare,ridere, banchettare, bevere, incoronarsi di mirto \ E COSI tripudiando fa versi come li bramano i suoiprotettori; canzoni voluttuose alle sue donne, agli amici;versi scherzosi per divertire Mecenate; odi per frenarela indomita licenza, per lodare la vita frugale e la san- 1 Od.^ 1,9, 5-24, e II, li. 2 Od., I, 4, l, 7, 17-21, 1, li, I, IS, II, 3, II, II, III, 19, UT 21, IV, 1, IV. 12, , 1-10, Ej)ist., I, -1, 15-lG, I, 5, I, G, ecc. 3 I, 37 e 3S,


. Storia dell'Italia antica. c-ciante catene, è permesso aprire il cuore alla gioia:ognuno ora è felice, e debbo godere, cantare, danzare,ridere, banchettare, bevere, incoronarsi di mirto \ E COSI tripudiando fa versi come li bramano i suoiprotettori; canzoni voluttuose alle sue donne, agli amici;versi scherzosi per divertire Mecenate; odi per frenarela indomita licenza, per lodare la vita frugale e la san- 1 Od.^ 1,9, 5-24, e II, li. 2 Od., I, 4, l, 7, 17-21, 1, li, I, IS, II, 3, II, II, III, 19, UT 21, IV, 1, IV. 12, , 1-10, Ej)ist., I, -1, 15-lG, I, 5, I, G, ecc. 3 I, 37 e 3S, IX. 144 INNI SACRI, LODI AI FELICI, LETTERA AD AUGUSTO. [Lib. VIL tità degli antichi ; inni sacri che la gioventù non ha an-cora ascoltato; inni ad Augusto, lodi a tutti i felici, ma-ledizioni a tutti i perseguitati dalla fortuna e dal principe,del quale accoglie ciecamente tutte le avversioni e tuttigli amori. Quindi non è da domandare se Augusto tenesse inpregio e in amore il lo serviva sì bene. Gli. Allegro convito {Museo Borh.^ V, 51). ollrl lufficio di suo segretario, che quegli non accettòper motivi di mal ferma salute: gli faceva carezze, lopregava con lettere affettuose a disporre Uberamente dilui: e quando vide i sermoni diretti a più amici, in unalettera gli mosse lamento, perchè in ninno di quelli avevadiretto a lui il discorso con labbandono dellaffetto, comeè uso tra gli amici, quasi temesse, che il mostrarsi suofamiliare gli potesse essere recato ad infamia dai pò- Cap. L] ORAZIO POETA LIRICO. 145 steri («). E allora Orazio con un epistola gli fece suescuse * dicendo che si crederebbe nemico del bene pub-blico, se con lunghi discorsi tenesse a bada lui occupatoad assicurare colle armi, ad ornare coi costumi, e adafforzare colle leggi lo Stato; e dopo avergli parlato sa-pientemente di poesia vecchia e nuova, gli mostrava comei grandi debbano avere a cuore la protezione dei poeti,che possono farli immortali; e poscia continuò tutta lav


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