Gli ingiusti sdegniComedia . Jio dì dargli per mogi:e uojtrafioUmU, come uc ifempre CIk-^ucte tmfìio da polinolo^e ft ui dthdir tal iwHa^ dìjpia^caui ancora. dhaueV? mi dato occasione chio LhAbbio. amaio c#me tiojiro figlinolo,Tih. Vaneiio uà a trouar Mé,affetta CI in , e non cercare altro,Car. Padrone fé peniate far qualche utndett^• di noi^cafìigaiec: infìeme. M. Paaetio io jòno il Carlo di ferìiore^andaie part •Pane. Io uh Tu rejta con unta (perariT^ •Tib. Carlo io ho intefo^e fa ogm cofa, e jappl cheqiuitido io hauefigiàpenfato accommodaril uegotiù che ì)auemo al


Gli ingiusti sdegniComedia . Jio dì dargli per mogi:e uojtrafioUmU, come uc ifempre CIk-^ucte tmfìio da polinolo^e ft ui dthdir tal iwHa^ dìjpia^caui ancora. dhaueV? mi dato occasione chio LhAbbio. amaio c#me tiojiro figlinolo,Tih. Vaneiio uà a trouar Mé,affetta CI in , e non cercare altro,Car. Padrone fé peniate far qualche utndett^• di noi^cafìigaiec: infìeme. M. Paaetio io jòno il Carlo di ferìiore^andaie part •Pane. Io uh Tu rejta con unta (perariT^ •Tib. Carlo io ho intefo^e fa ogm cofa, e jappl cheqiuitido io hauefigiàpenfato accommodaril uegotiù che ì)auemo alle mani, fecondo ilmio defiderio f Vanetio farebbe piti per tempò fiato fedis fatto de [amor chio vii porto;mdiamo impelo comefia hoogiper riujcire quejio maneggio, ejticL di ùi,i:ia coglia,7u rendime la poliza., e uà a trovarlo fe»-X^ pera dirgli nulla di quanto tho detto ,et affettami con lui in cafa di M, B^aitnoìtdo;da quàyhor uà^efla con luiallegnffifmyche fa remo tutti contenti • £ 4 A r r 0 SCENA SECONDA* Tiberio , Il Kxga-^^o con Uìut ^Hcoja da me mai non l rumente puro^z ftnce^ro, ofedi dun -ntio cre^tiOyO amicitix degnade lamor mioj furo Ì9pii duhhiofo di quel che debbo ejjer certo fEcco che in un medejtmo tempo ho liberat<i mia figliuola, duna tirannide^ conojcittta la fede di chi un feruti generato unfuHùifìmo figliuolo i ^ Acq^fi^aiOr cerMf^e»Y^n^a. dilla 0 pO yAI. Tiberio e molto AflegrOy dee fior fa ^enfiare di conchiudere per altra uia ilpa-retftado con me^-non gli riufcirà ,Itrfg. M- Tiberio il mio padrone bafcia U lette-ra di uojtra fignoria ^ eie manda 7ufeiunbeUo ambafciatorejda quàyafpet ta^qualche niioua inuenticne farà quefix .Tib» Il mfiro aìnoremlijwno Lelio S,.farÀ contenta Henir hor hora infan^t9 Agoflino doue uerrà M o. Raimondofuo procuratore per rifoluer cofa che le pia-cera , però tion macchi 3 e me le racce-mando. i^fto nonfarà 4iltro ,


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