. Collezione di monografie illustrate. mbre 1334, scritta una letteraa Iacopo di Lombes dicendo: « E appena credibile quant io mi strugga di vedere quella città quantunque ab-« bandonata sia e ridotta non altro che lombra dellantica Roma. Panni sentire ciò« che Seneca sentiva, allorché scriveva a Lucilio dalla Villa di Scipione lAfricano, e« reputava ventura grandissima la sua di aver veduto il luogo dove quel celebre uomo« visse in esilio e lasciò le ceneri negate alla patria. Se così sentì uno Spagnuolo, che« non credi che senta io, italiano ? Ne per me si tratta della villa di Linterno, ma«
. Collezione di monografie illustrate. mbre 1334, scritta una letteraa Iacopo di Lombes dicendo: « E appena credibile quant io mi strugga di vedere quella città quantunque ab-« bandonata sia e ridotta non altro che lombra dellantica Roma. Panni sentire ciò« che Seneca sentiva, allorché scriveva a Lucilio dalla Villa di Scipione lAfricano, e« reputava ventura grandissima la sua di aver veduto il luogo dove quel celebre uomo« visse in esilio e lasciò le ceneri negate alla patria. Se così sentì uno Spagnuolo, che« non credi che senta io, italiano ? Ne per me si tratta della villa di Linterno, ma« della città di Roma, cui nessunaltra fu ne sarà mai pari ». 15 118 ITALIA ARTISTICA Il suo lungo desiderio fu soddisfatto ed egli, scortato dal conte Orso di Anguil-la™ — erano i tempi in cui il contadino arava portando con sé la lancia e la spadae i pastori pascevano le pecore solo in parecchi ed armati sino ai denti — entrò fi-nalmente il 14 gennaio 1337 nella minata città partita. Ma quella città aveva un. CAPRANICA — CASA DOVE ALLOGGIO IL PETRARCA. (Fot. I. I. dArti Grafiche). nome che pronunziato suonava come se fosse stato squillato allunisono da tutte letrombe dargento della fama .... quella città si chiamava Roma, e in quella Roma,lui — Francesco Petrarca — con su le spalle il manto regale donatogli da Robertodi Napoli, tra dodici paggi vestiti di scarlatto, tra il plauso unanime del senato, delclero, della nobiltà, del popolo, il giorno di Pasqua del 1341, doveva essere coronato I li RIA MI KIM< i \l I i in ( lampidi »glio dalle mani i ti i del sui i i « pite di (guillara, E fr le ci >n i >cchi lucidi «li pianti ». iammirati i «li tutti, un gii »\ inet t< » che si chiam idel poeta \i \a < pi r rarità di i a più I i il suo incoronamento il Petrarca continuò .1 viver lieto amsalptna solUudo tucundissima, ma quanti Portuno chi avrebbe mai detto .1 quellignoto figlio di un tavemii
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