. Geroglifici morali . ermini della legge, que-llo fembrando quel libro , che tie-ne auanti gh occhi, che ne fa Iti-ma, e non vuol trafgredirla. Latazza col vino téperato co acquafembra propriamente: la tempe-ranza in tutte le cofe, qua! nafcedalla modeftia, ehè fua fpecieparticolare infìeme colla verecon-dia, aftinenza, moderauza, hone-ftàj ed altre. Alla Scrittura facra, Si dipignela temperanza copiedi fopravnabeftia, che fono le paflioni huma-ne, ed i fenfì temperati, e regolatidalla raggione, come diccua SanPaolo. Sentio in membris meis aUnm Rom, 7 E»legem, repugnantem legi mentis meSLi a&


. Geroglifici morali . ermini della legge, que-llo fembrando quel libro , che tie-ne auanti gh occhi, che ne fa Iti-ma, e non vuol trafgredirla. Latazza col vino téperato co acquafembra propriamente: la tempe-ranza in tutte le cofe, qua! nafcedalla modeftia, ehè fua fpecieparticolare infìeme colla verecon-dia, aftinenza, moderauza, hone-ftàj ed altre. Alla Scrittura facra, Si dipignela temperanza copiedi fopravnabeftia, che fono le paflioni huma-ne, ed i fenfì temperati, e regolatidalla raggione, come diccua SanPaolo. Sentio in membris meis aUnm Rom, 7 E»legem, repugnantem legi mentis meSLi a<fEd ecco la vera temperanza . Egoferuta legi Dei. Il libro della leggeauanti gli occhi, deJlaquale diui-sò Dauide. Scrutabor legemtuamj ^faU 11%éi* cunodiam illam in tota corde meo j Hti 4E del vino mefcolato con acquafauellò Efaia, Vinum tuum mixinm Ifal F-lie/?^^«».E coteflo era il vinodellamodeftia , e temperanza, ficomediffe il fauio, che tutti efortaua aberne. Bibitevinum ^ ^wd mifeui ^roH,$B, tb: ^]o Geroglìfici del T. Fri TESTIMONIANZA FALSA. G. 178. Donna veftita di color cancìante, haurà fuI capo vnjfuoco accefo, dapprefso le farà vn fulmine,che cafcadal Cielo, tiene nelle mani vna fpada » ed vna faettaper frecciare altrui, hauendo vicino vn cielo. c. 19 fumm> bo. LA teftlmonianza falfa è pec-cato abomineucliflimo , sìperringiuria, che fi tà a DiO^qual reca in teliimonio di cofa-#falfa, comanco per lo molto, edingiuriofQ danno, che fuolcflercalprofllmoj II veleno, ehil Ser-pente ha ne dentijè da per fé ma-le , ma è affai peggiore quandoa diffonde in altri, ed auuelena legenti ; così la faificà , e la buggia,benché da per sé fia mala, è vie-tata dalla legge diuina- Non cantra proximtim tuitmfalfnm te-ftìmonÌMm. Niente di meno affaipeggiore fi è, nocendo altrui. A tre pèrfone ( dicelfidoro)è nocino il teftimoniofalfo, pri-mieramente a Dio, il quale fi dif-preggiacol pergiuro , ai Giudi-cci qnal inganna col mentire,


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