. Scelta d'alcuni miracoli e grazie della Santissima Nunziata di Firenze. ancò tuttauia daf-fermare , come in tutte quellhore che impiccatopendeua, affanno alcuno da lui non fentiuafi ; ecome dolcemente dalla mano di Maria era foflé-tato, e confortato. Ma dopo molte fue preghie-re, e molte refe grazie dauantial Santo Altare;egli vi lafciò la Tua Immagine fatta al naturale,po-flo ad efla quel caprefto, che a lui ftrinfe la gola,per teitimonio di cotal riceuuta grazia. PercoJJò Matteo in due luoghi àeUa perfona da vna^ Saetta, guarifce miracolofamente di quel vele* nofoincendio, Cap. LVIJI, A fo


. Scelta d'alcuni miracoli e grazie della Santissima Nunziata di Firenze. ancò tuttauia daf-fermare , come in tutte quellhore che impiccatopendeua, affanno alcuno da lui non fentiuafi ; ecome dolcemente dalla mano di Maria era foflé-tato, e confortato. Ma dopo molte fue preghie-re, e molte refe grazie dauantial Santo Altare;egli vi lafciò la Tua Immagine fatta al naturale,po-flo ad efla quel caprefto, che a lui ftrinfe la gola,per teitimonio di cotal riceuuta grazia. PercoJJò Matteo in due luoghi àeUa perfona da vna^ Saetta, guarifce miracolofamente di quel vele* nofoincendio, Cap. LVIJI, A fomma Bontà,ìn cui saccolgontutti i beni, accioche per lo noiofocammino deirauuerfità,più ne faceia conofcer dolce il ripofoj&iltranquillo della vita,fuol talora( e degnamente ) percuoterne con gli affanni. Equefli fé con pazienzia foftengonfi j con più me-rito poi egli ne dona la ricompenfa. A così dire,e credere mi muoue, quando giornalmente ciòcffer non fi vede<re,come in vero fi vede,vn par-ticolaie/ e ij^auentoib accidente, quale fon io ora Z per. 17 % Miracoli ; e Gral^ per raccontare. Mattea Peducci da Siena era, etuttauia è Pettinatore di Lini, e ritrouandofi nella,Torre di GrofTeto il dì 2 4. di Luglia nellAnnaI ó Q j:.. andato la fera a dormire, mentre nel let*togiacea, cadde,vicina già la mezanottejdal Cie-lo vn Fulmine, li cui effetti quanto vari), noceuoli fieno,da gli intendenti delle co-fe naturali aliai fé né fcritto. E pallato nella ftan*za doue coftui dormiua,venne non Iblo a toccar-lo , e circondarlo ; ma in due parti del corpo af-fai grauemente a ferirlo , sì nella cofcia finiflra, esì nella gamba deflra percotendolo. Sbalorditoallora queflhuomOjintenebratoglifì il lume degli occhi, e ferratoglifl ilrefpirare, fenza cono*fcer, fedeflo, o foprattenuta dal fonno fi foffe ;per grandifTimo, e noceuol fetore venutogli alnafo di quella fulfurea,e violentiffima efalazio-ne j cominciò a fentire intenfo dolore doue la co-fcia , e


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