. Dialogo dell'imprese militari et amorose di Monsignor Giouio, vescouo di Nocera : et del S. Gabriel Symeoni fiorentino : con vn ragionamento di M. Lodouico Domenichi, nel medesimo soggetto : con la tauola . ¬. t49 LB IMPRESE fauoriycjfa relfò come degradata e f eco filmata, taU *mente che la detta innamorata del Duca caualcauafuperbamente accompagnata per la Citta dalla turbadi tutti i gentil! r uominiych*eranfiliti accompagnarlei ; e difirte che non refiarono infiua compagnia, fénon vno)) due nobili ^uecchif yche mai non la volfiroahandònare. Per lo quale affrontò effa Sig^ Marche fafec


. Dialogo dell'imprese militari et amorose di Monsignor Giouio, vescouo di Nocera : et del S. Gabriel Symeoni fiorentino : con vn ragionamento di M. Lodouico Domenichi, nel medesimo soggetto : con la tauola . ¬. t49 LB IMPRESE fauoriycjfa relfò come degradata e f eco filmata, taU *mente che la detta innamorata del Duca caualcauafuperbamente accompagnata per la Citta dalla turbadi tutti i gentil! r uominiych*eranfiliti accompagnarlei ; e difirte che non refiarono infiua compagnia, fénon vno)) due nobili ^uecchif yche mai non la volfiroahandònare. Per lo quale affrontò effa Sig^ Marche fafece dipingere nel fuo palazzo fuhurbano chiamatoPortole nella Corte vecchia iJj^a bella imprefa a que-fiopropofitOychefu il candelabro fatto in triangolo^quale ne*diuintvffctj hoggidi svfiper le chiefie lafiettimanafantOinel qual candelabro miskriofamen-te ad vno advnofileuano i lumi daSacerdoti yfin chevn folo vi refla in cima , a fignificatione cheH lumedella fede n^ può perire in tutto\alla quale imprefa macbtlmottcsò io yche fui gran fruitore della detta Si-gnora y ve iagpunfii & è quefio, s v e f i e i tVNVM IN TENEBRISI alludendo a quel diVergiliOyVnumpro multis. Porto DI tj\â¬, Giono, t4^. Toribjìmìlmente qneft^ noUlfimA Sig, fer im-frefd vn maz>zo di foliT^ bianchey le quali Ji trag-gono dall^vrna della forte^volgarmente detta LottOyvolendo Jignìjlcare y che haueua tentato molti rime-dij:>e tatti Per ano riufcitivani, mapure alla fine re-fio littorioja contra ifroi emuli ^ tornando nella Jhagrandezza di prima y e porti) per imprefa il numeroX X y I I. volendo inferireycome le fette Jequali lè-ranofiate fatte contra^erano tutte refiate vinte efu-perate da leinl qual motto anchor che hahhia diquel vitto detto per innanzi^ par non dimeno tole-rabile in vna donna , e così gran Signora, ^^l fi-gliuolo primogenito del Sign. March e fé del Vafioheredc del nome e dello fiato del gran Marche fé di Pefcara J42 ZH 1 MP RB sn Pefcard, ne


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