. Atti della Accademia nazionale dei Lincei. grezzo e riprendendo il distillato con molta acqua bollente, ottenne una nuova so- stanza, di composizione omologa dell'orcina che chiamò betaorcina. Dopo Stenhouse, Hesse nel 1861 (') in un importante lavoro sulle sostanze che si estraggono da taluni licheni, si occupa pure dell' acido usnico, eh' egli estrasse dalla Eomalina calicaris e pel quale trovò il punto di fusione a 203° ; però dalla Cladonia rangiferina, nella quale Kochleder e Heldt aveva trovato acido usnico, Hesse estrasse un nuovo acido che nella composizione e nelle proprietà si


. Atti della Accademia nazionale dei Lincei. grezzo e riprendendo il distillato con molta acqua bollente, ottenne una nuova so- stanza, di composizione omologa dell'orcina che chiamò betaorcina. Dopo Stenhouse, Hesse nel 1861 (') in un importante lavoro sulle sostanze che si estraggono da taluni licheni, si occupa pure dell' acido usnico, eh' egli estrasse dalla Eomalina calicaris e pel quale trovò il punto di fusione a 203° ; però dalla Cladonia rangiferina, nella quale Kochleder e Heldt aveva trovato acido usnico, Hesse estrasse un nuovo acido che nella composizione e nelle proprietà si confondeva al- l' usnico, ma che ne differiva pel punto di fusione situata a 175° ; egli distingue quest' ultimo col nome di acido betausnico e chiama 1' altro acido alfausnico. Hesse, come Stenhouse, adopera il latte di calce per estrarre 1' acido usnico, mentre Knop avevane operato 1' estrazione facendo macerare il lichen con etere. La formola che Hesse deduce per gli acidi alfausnico e betausnico è Ci8 Hi8 O7. Lo stesso autore pili recentemente (') dall'Usnea barbata Hoffm, per mezzo della calce e dell'alcool, estrasse una sostanza molto simile all' acido usnico, ma che si fonde qualche grado al disotto ( 195°,4 ) e che ne differisce ancora un poco nella composizione ; egli la rappresenta con la formola C19 Hig Os. Dobbiamo infime accennare che nel 1870 Stenhouse ritornò (') sullo studio del- l' acido usnico, estratto dall' Usnea barbata e dall' Evernia prunastri ; ne trovò il punto di fusione a 202° e ne stabilisce la formola Cig H18 O7, già data da Hesse, quantunque le analisi gli abbiano dato piti carbonio e meno idrogeno di quello che è richiesto da tale formola. Stenhouse inoltre, correggendo quanto aveva preceden- temente asserito, dimostra che la betaorcina non deriva dall' acido usnico, ma bensì dall' acido betausnico che si trova nella Cladonia rangiferina, e che aveva preso per acido usnico prima delle ricerche di Hesse. L' errore


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