. Dialogo dell'imprese militari et amorose di Monsignor Giouio, vescouo di Nocera : et del S. Gabriel Symeoni fiorentino : con vn ragionamento di M. Lodouico Domenichi, nel medesimo soggetto : con la tauola . ero, o al SignoreAntonio da Leua, Bche althorajperauay come //-•herato da Collega e dafinejtre [opra tetto^ojìrared mondo quanto [ape^e e valere neWarte milita^re. Figuro dunque ejfo le Sfere dequat* H ^ i20 LE I M P R^ S E tro elementi feparati, con vn motto difopra , che dtCeUAy DISCRETIS SVA VIRTVS A D E s T. Volendo intenderyche gli elementi nelluogo loro hdnno U fua pectd


. Dialogo dell'imprese militari et amorose di Monsignor Giouio, vescouo di Nocera : et del S. Gabriel Symeoni fiorentino : con vn ragionamento di M. Lodouico Domenichi, nel medesimo soggetto : con la tauola . ero, o al SignoreAntonio da Leua, Bche althorajperauay come //-•herato da Collega e dafinejtre [opra tetto^ojìrared mondo quanto [ape^e e valere neWarte milita^re. Figuro dunque ejfo le Sfere dequat* H ^ i20 LE I M P R^ S E tro elementi feparati, con vn motto difopra , che dtCeUAy DISCRETIS SVA VIRTVS A D E s T. Volendo intenderyche gli elementi nelluogo loro hdnno U fua pectdiar virtù, llche nonconfejferehhe vnflofofo , perche il fuoco nella Jìiapropria Sfera non cuoce ne abhrncia > mafolamenteqsiandei^lt e legato con la mìflura de gli altri eie-meti. Bperche hehhe bella appaceza di quelle quattrosfere ffu tolerata e fatta in pittura nelle bandierede Ne porto anchora il predetto Signor Marchefcvna bella in materia amorofa,che gli fu trouatada\JM,Antonio Epicuro , litierato huomo nell*Acade-mia Napoletana , laquale fu il tempio di Giunone Lacinia^ DI M. Giono. i2t LAcinÌA*, il quale fojlenuto da colonne haueua vn-altare in mezjCyColfuoco accefo, chefer nejpan vetoJijpegneuamai, anchor ehel tempio fujfe et ognin-torno aperto fergli Jpatif degl*intercolonnij ivoledodire a vna dama lungo tempo egli haueuaamata, e doleuafi a!l*hora dejfère abondonata dalui y compila in ciò singannaua e doleuafi a tortodi lui 5 perche il fuoco dell*amor fuo era eterno &ineJUnguihikyCome quello dellaltare del tempio diGiunone Lacinia, Eferuì per motto lifcrittioned^effo tempioy che giraua pel fregio dellarchitrauepoHofopra le colonney ivnoni laciniabDI e A T V M > Equejla imprefahebbebella prefen-z^yonchorche haueffe infogno di qualche let-terato yche dichiaraffe PhiBoria acoleriche non fanno piùche tanto. H s 122 LE IMP R ESB KALEVIM


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