. Dialogo dell'imprese militari et amorose . LE IM P RE SE fauori,effareUo come degradata epoco filmatar, tal-mente che la detta innamorata dei Duca caualcauàfiiperb amente accompagnata per la Ciitk dalla turbadi tutti igentithuomini,cìoeranfiliti accompagnarlei, e di forte che non fefiarono in fua compagnia, finon vnoo due nobili vècchi/,che mài non la volfiróàbahi donare\ Per lo quale affrónto effa Sig. Marche fafece dipingere nel fuò palat&ó fuburbano chiamatoPortole nella Corte vecchia vna bella imprefa a que-jlopropojìtóychefa il candelabro fatto In friangoloiiìquale ne diuinivffcyhoggidi


. Dialogo dell'imprese militari et amorose . LE IM P RE SE fauori,effareUo come degradata epoco filmatar, tal-mente che la detta innamorata dei Duca caualcauàfiiperb amente accompagnata per la Ciitk dalla turbadi tutti igentithuomini,cìoeranfiliti accompagnarlei, e di forte che non fefiarono in fua compagnia, finon vnoo due nobili vècchi/,che mài non la volfiróàbahi donare\ Per lo quale affrónto effa Sig. Marche fafece dipingere nel fuò palat&ó fuburbano chiamatoPortole nella Corte vecchia vna bella imprefa a que-jlopropojìtóychefa il candelabro fatto In friangoloiiìquale ne diuinivffcyhoggidi svfaperlè chiefe lafettimanàfantael c/ual candelabro mifieriofdmen-te advno ad v nò filedano i Itimi da Sacerdoti,fin chevnfoto vi re/ìa in cima > a fignificatione ihel lumedella fé de no può perire in tutto,alla quale imprefa macoilmotto\& io,chefui gran fruitore della depa Si-gnora, ve laggiunfi: & e quefto, svffìcitvnvm in tenebrisi alludendo a quel diVergiliOyVnumpromultiSì Porti DI tM, GIQriO, 14T. Toriofimilmente qnefia noHlfiima Sig. per ìm*prefa vn mazzo di polire bianche, le quali fi trag-gono daWvrna della fate {volgarmente detta Lotto\volendo fignificare, che haueua tentato molti rime-dijye tutù P erano riufcitivwi > mapure allafine re~fio Vittorio fa contra ifuoi emuli, tornando nella fiuagrandezza di prima x e porto per imprefia il numeroxxyn. volendo inferire,come le fitte Jequali lè*ranofiate fatte contrarr ano tutte refiate vinte efu-perate da qual motto anchox che habbia dìquel vitio detto per innanzi, par non dimeno tole-rabile in vna donna, e così gran Signora. <^4lfi*gliuolo primogenito del Sign. Marchefe del Vafiùherede del nome e dello fiato del gran Marchefe Ài Pefcau i+2 LE IMP R E SE Pefcara, nel quale fi vede efireffo fegno di chiaravirtù y per correre alla fama e gloria del zio e del-padre & altri fuoi maggiori^dando ejfo in Ijpa-gna afewre il Re Filippo, feci per imprefaìl granfiipite del Lauro della cafa


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