. Collezione di monografie illustrate . PALAZZO MALASPINA. (Fot. Alinari). lodevole iniziativa di mons. Benedetto Santarelli, rettore del seminario ascolano a cuioggi questo edificio appartiene. Ma ledificio privato più importante dellepoca di cui ci stiamo occupando è il pa-lazzo Alalaspina. Si dice — ma non è provato — che ne diede il disegno Cola dA-matrice. Certo è che chi ideò questa grandiosa e stupenda costruzione seppe sapiente- ASCOLI PICENO 117 mente intrecciare le bellezze architettoniche ed ornamentali al carattere fieramenteguerriero che non poteva non avere un palazzo sorto per o


. Collezione di monografie illustrate . PALAZZO MALASPINA. (Fot. Alinari). lodevole iniziativa di mons. Benedetto Santarelli, rettore del seminario ascolano a cuioggi questo edificio appartiene. Ma ledificio privato più importante dellepoca di cui ci stiamo occupando è il pa-lazzo Alalaspina. Si dice — ma non è provato — che ne diede il disegno Cola dA-matrice. Certo è che chi ideò questa grandiosa e stupenda costruzione seppe sapiente- ASCOLI PICENO 117 mente intrecciare le bellezze architettoniche ed ornamentali al carattere fieramenteguerriero che non poteva non avere un palazzo sorto per opera della potente fami-glia Malaspina in unepoca così piena di lotte intestine. Caratteristici sulla facciataprincipale di questo palazzo sono i due portoni nei quali, di tra gli ornati e gli stemmiin rilievo, si aprono le feritoie un dì minacciosamente terribili, e il loggiato finaledove i fusti delle colonne, privi di capitelli, sono foggiati capricciosamente a guisadi tronchi PALAZZO MALASPINA: PARIE SUPERIORE. (Fot. Gargiolli). L architettura religiosa, durante lo stesso periodo di tempo, è rappresentata inAscoli solo dalla costruzione della facciata della chiesa di vSanta Maria della Carità, fac-ciata elegantissima, ma le cui linee classiche poco si accordano colle sue porte e colcoronamento, accennanti al barocco, che le vennero aggiunti più tardi. La seconda metà del cinquecento si inaugura in Ascoli con un tragico episodio. Ilcardinale Sisto Bezi, vicelegato pontificio, a forza di continui soprusi ed angherie siera reso talmente inviso ai cittadini che alcuni di questi, appartenenti a distinte fa-miglie, deliberarono di togliergli la vita. Infatti, nel 2 febbraio 1555, essi, appoggiati ii8 ITALIA ARTISTICA da molto popolo, trucidarono il Bezi e i suoi famigliari entro la sacrestia del duomodove costoro, per sottrarsi allira cittadina, avevano cercato asilo. Il papa, ritenendoTuccisione del vicelegato come unaperta ribellione contro la Santa Sed


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