. Atti della Accademia gioenia di scienze naturali in Catania. Natural history. 24 P. Vinassa de Regny [Memoria. XX.] esattezza di esse. Difatti in taluni punti si avevano dei bracci, che come tentacoli pili fluidi uscivano di sotto la massa, ed essi raggiungevano anche i 5-6 m. al minuto di velocità . Altri punti avanzavano di 3-4 m., altri infine ei'ano assai più lenti, al disotto foi'se di 2. Fig. I. â li fronte lavico a S. Leo. â(Fot. SabatiniâUff. geol. it.) metri. Vidi allora che tali misure al fronte potevano avere un interesse di cronaca, ma non rispondevano ad un criterio scientifico


. Atti della Accademia gioenia di scienze naturali in Catania. Natural history. 24 P. Vinassa de Regny [Memoria. XX.] esattezza di esse. Difatti in taluni punti si avevano dei bracci, che come tentacoli pili fluidi uscivano di sotto la massa, ed essi raggiungevano anche i 5-6 m. al minuto di velocità . Altri punti avanzavano di 3-4 m., altri infine ei'ano assai più lenti, al disotto foi'se di 2. Fig. I. â li fronte lavico a S. Leo. â(Fot. SabatiniâUff. geol. it.) metri. Vidi allora che tali misure al fronte potevano avere un interesse di cronaca, ma non rispondevano ad un criterio scientifico. La velocità non doveva misurarsi che comples- sivamente dall' avanzamento totale di tutto quanto il fronte lavico. In base appunto a que- sto concetto ho sempre, giorno per giorno ed anche più volte nello stesso giorno, segnato sulla carta topografica la posizione esatta del fronte della lava, rilevata da me o risultan- te da informazioni avute, in modo da ottenei'e le cifre, che veiranno esposte in seguito, relative alla velocità della lava. Lasciato il fronte della lava risalimmo la corrente dal lato di ponente dirigendoci alla stretta di Monte Rinazzi, Monte S. Leo. La colata aveva in vaiì punti invaso e distrutto le strade. Le porzioni laterali già nere e relativamente fredde continuavano però ancora ad agire con formidabili spinte. E masse apparentemente ferme, tra le quali però occhieggiava ancora il fuoco rosso a poca profondità , si vedevano appressarsi poco a poco, quasi con meditata lentezza a qualche muro di cinta ; vi si addossavano, lo rigonfiavano, e poco dopo uno dei massi del muro cominciava a cedere , poi cadeva ; ad esso altri ne seguivano, poi altri ancora e la lava procedeva silenziosa nella sua opera disti'uggitrice. Trovai però vaii luoghi verso Monte S. Leo ove la lava era lateralmente del tutto ferma. Il calore, anche nella immediata vicinanza, era sopportabile. La lava si presentava grigio-scura, compatta, a forte peso specifi


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