Vite de' pittori e scultori ferraresi . me sonostate scritte di pittori e scultori ferraresi, mi èconvenuto mendicarle o dalle scritture private, odai libri stampati, o dalla relazione a viva vocedegli altri, perchè essendo cose avvenute prima delmio nascere, e del mio praticare, non ho io po-tuto addurre la testimonianza di me medesimo. PerF avvenire quelli, de quali io sono per fare me-moria, benché molti non siano per essere^ tuttaviastati essendo da me conosciuti e praticati vivi, mihanno scemata la fatica ed il fastidio di cercarnotizie da scritture e da documenti, perchè io dame stesso,


Vite de' pittori e scultori ferraresi . me sonostate scritte di pittori e scultori ferraresi, mi èconvenuto mendicarle o dalle scritture private, odai libri stampati, o dalla relazione a viva vocedegli altri, perchè essendo cose avvenute prima delmio nascere, e del mio praticare, non ho io po-tuto addurre la testimonianza di me medesimo. PerF avvenire quelli, de quali io sono per fare me-moria, benché molti non siano per essere^ tuttaviastati essendo da me conosciuti e praticati vivi, mihanno scemata la fatica ed il fastidio di cercarnotizie da scritture e da documenti, perchè io dame stesso, già vivendo essi, andava notando levicende loro con idea di farne poi la raccolta. II primo pertanto che da me sia stato conosciutoe trattato, è stato Maurelio Scannavini figliuolo diPaolo eccellente suonatore di tiorba, e Marta Zan-nini, onorati cittadini ferraresi, nato lanno 1655nel giorno settimo di maggio, dedicato a s. Mau-relio vescovo e martire e comprotettore di Ferrara,per la qual ragione con tal nome fu nel fonte bat-. MAURELMD SCANKTAVIWI — 251 —tesimale chiamato : della sua puerìzia non cade quifare discorso alcuno, come impiegata tutta in quelleprimizie dinclinazioni, le quali non hanno peran-che eletta strada deliberata da correre. Incomin-ciò bensì nelP anno suo duodecimo da alcuni ma-nifesti segni a scoprirsi in lui quel primo lampodingegno, il quale poi col tempo fatto più chiaro,lo portò a determinare la pittura per sua profes-sione. In tale studio a quei giorni molto lodevolmenteoperava in questa città Francesco Ferrari, del qualea suo luogo faremo menzione; che però a finedistradarlo per la via de precetti alla pittura , fuMaurelio appoggiato così giovanetto sotto la disci-plina e gli insegnamenti di lui, e cominciò ad im-beversi de primi elementi dell arte, schiccherandofogli e muri per sua prova, finche giunse a poterdar saggio della sua abilità, secondo la capacitàde pochi suoi anni, non dimostrandosi così pocofranco,, che non si la


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