. Imagini delli dei de gl'antichi . fnano a mano»nrn pe«r6 mai ci lafcia pigliar le pennedhella vi ha dlntornc^petche vuolc potcrieneriuolare afuo riuolarfrnefrnzafarctroppomclugiO,perchenonsiferrnarO,& pocoduranolefeliciriuche vengono ,chealcur>igiacome fcriue Aleffandro Napolitancla fecerq di verro; percbe come queOo lu»bitofi fpezza adopmlieue inroppo»cofi tofto vannoa terra ifaucri della For*tuna. Ma non pcrci6lafciarcnodi crederle gliarticbi,anzimoflraronf>d»fi«darfi tanto in la voMcro fempre bauere con Prin-cipi,eg!i Imperadorurerch


. Imagini delli dei de gl'antichi . fnano a mano»nrn pe«r6 mai ci lafcia pigliar le pennedhella vi ha dlntornc^petche vuolc potcrieneriuolare afuo riuolarfrnefrnzafarctroppomclugiO,perchenonsiferrnarO,& pocoduranolefeliciriuche vengono ,chealcur>igiacome fcriue Aleffandro Napolitancla fecerq di verro; percbe come queOo lu»bitofi fpezza adopmlieue inroppo»cofi tofto vannoa terra ifaucri della For*tuna. Ma non pcrci6lafciarcnodi crederle gliarticbi,anzimoflraronf>d»fi«darfi tanto in la voMcro fempre bauere con Prin-cipi,eg!i Imperadorurerchequcftmella loro piuferretaftanzateneu»no fern*pre vn doratofirrulacro della Fortuna, cV come cofa facra!adcrauano,& vo-leuano ancora,chefo(*econ loroopnivora,che vfciurnoin publico. OndcSparriano fcriue,che 5euero Impetsdorc giumo alio eftremo della vita, voilefarcche vi fofferodue di qucftetacrare ftatoe della Fortuna,accioche ciafcunode i figliuob, chcrano due, ne hauefse vna che Iaccompagnafsc » e ftcfse con lui. DegiiAntichl: f|| lui fempre •, ma non vi potendo troppolaggrauauail male,anando morendo* chea viccnda, tbfle poftoil facraro (imulacro delta For-tana nella ferreta itanza a figliuoli,Tvn di alltrno,& ialcro foflequ. (to fegno del parrito Imperio tea loro egualmente. £t Antonino Pio Iropera Aatoaf-dore»fecondocbedice il medefimo Spaniano,fcnten dofi vicino al morire, co nt> p*°wando che la dorata ftatoa della Fortuna fofse poitata nella ftaza di Marco An iBipera* fu certiffimo fegno dello Imperio trasferito in lui,come che IIrupe e ?adore,il quale moriua>feoza direalcrolo difegnafle in quefto modo fuo fucccf-fore. benillimo han© dipinta la Fortuna fopra vn grande Arbore co vnlungo baltone in mano»coi quale vi battedo giu i fcutri diqucllo, che fono feettri di Re\cnitre,barfe,naui,aratri,5e altre cofeche dinotano le digni ta, e tucce learci pai fi vei: aftare gra. imlticuditte di


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