. Bollettino della Società entomologica italiana. Entomology. 312 i, attraversano 1' oggetto, penetrano nell' obiettivo n e, ingranditi, vanno a riflettersi doppiamente sulle faccie l e d del prisma z, per quindi, attraversato 1' oculare, portarsi all' occhio dell' osservatore. Se adesso per mezzo della rotella r focciarao girare sul suo asse il tamburo h, l'obiettivo ni, che era fuori dell'asse del microscopio, verrà a prendere esattamente la posizione che occupava 1' altro obiettivo TL e così con questo semplice movimento cambieremo quante volte occorra nell'esperimentare la forza dell'ingr


. Bollettino della Società entomologica italiana. Entomology. 312 i, attraversano 1' oggetto, penetrano nell' obiettivo n e, ingranditi, vanno a riflettersi doppiamente sulle faccie l e d del prisma z, per quindi, attraversato 1' oculare, portarsi all' occhio dell' osservatore. Se adesso per mezzo della rotella r focciarao girare sul suo asse il tamburo h, l'obiettivo ni, che era fuori dell'asse del microscopio, verrà a prendere esattamente la posizione che occupava 1' altro obiettivo TL e così con questo semplice movimento cambieremo quante volte occorra nell'esperimentare la forza dell'ingrandimento. Se adesso vogliamo con- vertire questo microscopio ocu- lare in un apparato per dise- gnare le immagini microscopi- che, in una parola in un vero microscopio solare, non avre- mo a far altro che porre tutto il microscopio sopra una specie di camera oscura (Fig. 4") for- mata da due tavolette u, v di legnò annerite internamente e riunite a cerniera a guisa di un libro, alle quali superiormente si può aggiungere una terza q, avente al suo centro un foro circolare o. Ciò fatto non resta altro che a spostare il prisma tirandolo a sé per mezzo della linguetta J (Fig. 5^). Allora i raggi luminosi, non incon- trando più le faccie del prisma, si porteranno verticalmente in basso, attraverseranno l'apertura circolare s, praticata nella base del micro- scopio, e andranno a formare un' immagine dell' oggetto sul foglio posto sul piano della camera oscura. Se poi si desidera un'immagine molto più ingradita di quella che possa dare un forte obiettivo, potremo ottenerla anche usando di una lente obiettiva debole, solo che si applichi alla apertura 5 della base una lente piano-concava 0 dispersiva n, quale si suole usare nei microscopi solari, e che projetterà sulla carta una immagine di tale grandezza, quale mai non potremmo raggiungere nei comuni microscopi anche coi più potenti obiettivi, e di tale esattezza e nitidezza da non lasciare nulla a desi


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