. Le imprese illustri . Tl^T^TJ DEL Z^fFFER^MEche da i Latini fi dice molte belle , °ne parti, & qualità da confìderare,toccateda Diofcoride, da Galeno, daTeofrafto, & da al-cuni moderniScritrori. Delle quali alcune pera-uenturapofTonoferuircal fecreto penfiero, &al-lintentione dellAutore di quelta imprefa . Maànoi nellinterpretarla non ha da far confideratio-ne alcunaltra fua parte,ò proprietà, fé non quellafola,che lAutore n ha efprefla co le parole,che lha porte attorno. Le quali dicono in foftanza, che tal pianta effondo battuta, &calpeftata, rifor-ge più bella, & più,
. Le imprese illustri . Tl^T^TJ DEL Z^fFFER^MEche da i Latini fi dice molte belle , °ne parti, & qualità da confìderare,toccateda Diofcoride, da Galeno, daTeofrafto, & da al-cuni moderniScritrori. Delle quali alcune pera-uenturapofTonoferuircal fecreto penfiero, &al-lintentione dellAutore di quelta imprefa . Maànoi nellinterpretarla non ha da far confideratio-ne alcunaltra fua parte,ò proprietà, fé non quellafola,che lAutore n ha efprefla co le parole,che lha porte attorno. Le quali dicono in foftanza, che tal pianta effondo battuta, &calpeftata, rifor-ge più bella, & più,fruttifera,che ròffe prima. La qual cofa è fcritta daTeofrafto,& daaltri, & con 1 efperienzafi troua efler verifsima. Ora venendo ali. LIBRO TERZO- 481 alla confideration di tutta 1 intention deliImprefa, dico, che primiera-mente eflendo lautor fuo,huomo diguerra,fi può credere, che f intétionfua principale riguardi allonore^ alla gloria. La quale fé in alcuna pròfefsione fi può dire,che da fuoi feguac i fi proponga per fine, in quefta della guerra fi deue fermamente dire,che ciollfaccia piùcheinaltra,& principalmente in coloro,che feruono in gradi onorati. Puofsi dunque confiderare,che quefto Gentil huomo,di chi e Mnìprefa,per lecalpeftature,che fi fanno ailapianta del zafferano, voglia intender le fatiche, ifrana-gli^ i pericoli, che fi conuengono patir in guerra, lenza le quali è comeimponibile di venir quali mai à ninno onorato fine . Là onde egli auen-dolì proporlo di voler à tutto poter fuo degnificarfi, & venir maggiore,cosiinfefteffo,comenelcofpettodel mondo,sabbia parimente propo-rrò, che per far quefto,gli conuenga fottoporfi à tutte quelle fatiche,& pericoli,che larte, & lefie
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