Le antichita della citta di Roma: raccolte sotto breuita da diuersi antichi & moderni scrittori . © ne trouauano fette al~tri non molto diffimili dal raccontato di Marcello. ~puffo al detto pongono glifcrittori che foffe il Tempio f ^a <ydella pietat edificato dal Vopolo Romano nel con folata la pietà .di Tito Quintìoy & di Marco jitilio per cagione diquel notevole & pietofoatto 3 che vsò verfo il fuo pa*dre imprigionato &condennato a perpetuo efilio quel-la <(wuene Bimana con hauerlo perfpatio di tanto tempoconfermto vino col proprio latte. llqual Tempioeffendo dopo molti anni mina


Le antichita della citta di Roma: raccolte sotto breuita da diuersi antichi & moderni scrittori . © ne trouauano fette al~tri non molto diffimili dal raccontato di Marcello. ~puffo al detto pongono glifcrittori che foffe il Tempio f ^a <ydella pietat edificato dal Vopolo Romano nel con folata la pietà .di Tito Quintìoy & di Marco jitilio per cagione diquel notevole & pietofoatto 3 che vsò verfo il fuo pa*dre imprigionato &condennato a perpetuo efilio quel-la <(wuene Bimana con hauerlo perfpatio di tanto tempoconfermto vino col proprio latte. llqual Tempioeffendo dopo molti anni minato ; è opinione che la mx~teria delle fue mine in parte femiffeper il dettoT ea-tro. Jielfito del portico di Ottauia, raccontato dìfo-pra, edificato da Jtugufio, dicono che prima era fiatovn Tempio cofecrato a Giunone^ornato di pitture molto belle, & diftatue di diuerfi Dei fatte da glifcultoridi queiTempi con affai bella maniera : nelquale hebbeancora Jlpollo vna capella adorna di altre no men bel-le lìatue che pitture . £t perche mi parebbe mancare al debì* 11 \ I â i. Foro Pi-ttano,. 11 â DtLtjtVjICHlTjl Di I{OMJal debito mìo, fi io non racconta fi parte di quelle co féche io trono per li feritori ef/ere Hate pofte nel dettoportico zia/fondo ogni altro ragionamento, dirò come-Plinio ferine 9 che fra molte co fé degne di memoria viera la Ratta di H ercole, che per deificar fi dalla firn-tnità del monte Oetafaliua al Cielo; & fimilmenteiuìfé ne vedetta vn altra marauigliofadi Venere, laqualedormendo in compagnia defuoi amori, che le faceuanola guardia, dimoflraua di efere inaccortamente fra ilfonno Rata trafitta dallo ttrale amoro fo di Cupido fi-gliuolo ; & quella era opera del famofo Fidia. Vi eraDiana ancorai laquale fuccinta con calcari alla vfan-%a Spartana; hauendo con maeflreuole attitudine rac-colte infieme le treccie intorno al capo ; col dardo inmano ftaua in atto di affrontare ma fiera che le fuggi-uà dinanzi. Di non inferi


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