. Vite de più eccellenti pittori scultori ed architetti. iera_ i derivata da %uefti. Noto dell Edtei4i Roma . Vita di Margaritone. 301 Il ritratto di Margaritone era nel detto Duomo vecchio dìmano di Spinello nell Moria de* Magi, e fu da me rica-vato prima, che fuflè quel tempio rovinato (1). VITA (0 Nel I$61 fegui tal dìfìruzione Q tredici anni avanti la mor~te di Giorgio Fafari ) di che fi è parlato nel Proemio delle Vite , enella vita di Gaddo Gaddi. Di Margaritone Aretino fi fa menzionein una carta dell* archivio de* Monaci Camaldolesi di Arezzo delP anno1&62. fegnata num. 228., e contenen


. Vite de più eccellenti pittori scultori ed architetti. iera_ i derivata da %uefti. Noto dell Edtei4i Roma . Vita di Margaritone. 301 Il ritratto di Margaritone era nel detto Duomo vecchio dìmano di Spinello nell Moria de* Magi, e fu da me rica-vato prima, che fuflè quel tempio rovinato (1). VITA (0 Nel I$61 fegui tal dìfìruzione Q tredici anni avanti la mor~te di Giorgio Fafari ) di che fi è parlato nel Proemio delle Vite , enella vita di Gaddo Gaddi. Di Margaritone Aretino fi fa menzionein una carta dell* archivio de* Monaci Camaldolesi di Arezzo delP anno1&62. fegnata num. 228., e contenente un* allogazione fatta dal Priordi S. Michele di quella Città in clauftro S. Michaelis corara Marga-rite picìore filio quondam Magnani &c. Nota della prefente Ediz,. 302 Parte Prima VITA DI G I 0 TT 0« PITTORE SCULTORE, ED ARCHITETTOFIORENTINO, Q | Uèll obbligo (leffo , che hanno gli artefici pittorialla Natura , la qual ferve continuamente per efem-pio a coloro, che cavando il buono dalle parti di lei miglio-ri , e più belle, di contraffarla , ed imitarla s ingegnanofempre, avere per mio credere , fi deve a Giotto pittoreFiorentino, perciocché , effèndo fiati fotterrati tanti annidalle rovine delle guerre i modi delle buone pitture, e i din-torni di quelle, egli folo, ancora che nato fra artefici inetti,per dono di Dio quella , che era per mala via, rifufeitò ;ed a tale forma riduflè, che fi potette chiamar veramente fu miracolo grandiffimo, che quella età egrolla, ed inetta avelie forza d operare in Giotto sì dot-tamente , che il difegno, del quale poca, o niuna cogni-zione aveano gli uomini di que tempi, mediante lui, ri-tornafie del tutto in vita. E nientedimeno i principj di sìGiotto dove grand uomo furono V anno 1276. (2) n


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